Cibo sano, bio e generoso, da gustare alle pendici del Monte dei Cocci a Testaccio circondati da fiori e immersi in un’elegante atmosfera easy chic.
Questo è il Ketumbar, 400 mq sapientemente curati nei dettagli dove si mescolano ai reperti archeologici delle anfore arredamenti minimal ma accoglienti (come i grandi divani in pelle circolari intorno ai tavoli sparsi in salette riservate, o i tavolini da due con comode sedie dall’alto schienale), circondati da oggetti d’epoca, lampade, libri, cesti di colorati fiori di campo e cassette con i frutti dell’orto, come le cipolle che hanno anche il tempo di germogliare nella penombra.
In questo ambiente dallo stile unico e dalle luci soffuse, si incontrano ogni giorno l’eccellenza delle materie prime (è socio Slow Food) e la garanzia di mangiare e di bere sano in un ambiente altrettanto “sano”, confortevole e armonioso.
Il menu curato dagli chef Danilo e Alessia, è in costante evoluzione ed aperto a nuove proposte giornaliere, purchè stagionali, dedicando ampio spazio anche ai piatti vegetariani, vegani e audaci contaminazioni. Attenzione viene dedicata anche alle cotture che qui sono fatte a bassa temperatura o con il forno a carboni vegetali, in grado entrambi di restituire alle materie prime la loro fragranza senza tradirne l’essenza. Tra i vanti del Ketumbar c’è il pane integrale, i grissini ai cereali, le focacce e tutti i dolci fatti in casa che, a parer mio, sono imperdibili come l’assaggio dei vini biodinamici o delle birre artigianali che il locale ospita nelle sue cantinette a vista realizzate sfruttando le pareti del Monte dei Cocci che assicurano temperatura costante e un discreto fascino al locale. (Tra i dolci tanto per farvi qualche idea vi segnalo Fondente di cioccolato al cuore morbido, Sfogliatina di mele caramellata e chips di arancia, Croccante Ketumbar ovvero mousse di yogurt greco con granella ed amarene, Zuppetta ai frutti di bosco al cioccolato bianco, menta, meringa e frutta secca, Torta al cioccolato con salsa ai frutti di bosco,Crème brulée).
A Roma le porte del Ketumpar si aprono alle 11 del mattino e si chiudono alle 02 di notte, ciò vuol dire buon cibo a tutte le ore con offerte diversificate nell’arco della giornata: menu alla carta e del giorno all day long; a pranzo anche formula buffet; sabato e domenica brunch biologico con formula family friendly (hanno una saletta riservata dovei bambini possono mangiare ed essere seguiti da degli animatori anche durante la settimana ma su richiesta), ad un costo più che ragionevole di 15 euro per gli adulti e 10 per i bambini (bevande escluse); tutte le sere dalle 19 aperitivo biologico ad un ottimo rapporto qualità-prezzo, 10 euro per mangiare e bere con consapevolezza scoprendo la via del piacere sano.
E’ lo stesso patron del Ketumbar,Stefano Tanoni, ad essere intransigente sulla scelta del cibo sano tanto da avere in progetto l’ “Orto Ketumbar”, una propria fonte diretta di approvvigionamento bio dalle campagne romane affiancato in futuro anche da un laboratorio di ricerca sul cibo, in perfetta linea con quello che è la sua filosofia che vede andare a braccetto food-eccellenze e cibo consapevole.
In cucina un largo uso di spezie e audaci contaminazioni caratterizzano un menu ricco di prodotti bio del territorio: gli antipasti vedono in carta Listarelle di pollo croccanti al sesamo in salsa agrodolce,Strudel di verdure con cipolla sfumata all´aceto balsamico e salsa, Tartare di tonno con pomodorini ed avocado, Cheesecake erborinato con frutta di stagione infornata e frolla alle noci, Crocchette di melanzane su pappa al pomodoro e cacio ricotta, Tortino di carciofi con salsa al pecorino e n’duja, Bresaola della Valtellina con sedanorapa marinato e mandorle, Tagliere Iberico Con Lomo 5J (Lombo alla paprika dolce) e Morcon (insaccato magro con paprika dolce e spalla di suino Iberico),Tagliere di formaggi biologici con miele e pere,Tagliere di salumi DOP, Prosciutto di Sauris, corallina e bresaola della Valtellina.
Tra i primi troviamo la pasta Verrigni in vari formati all’amatriciana, con gamberi e avogado, al pomodoro fresco e basilico o di kamut con cavolo rosso, zucchine e parmigiano. E poi Tonnarelli cacio e pepe, Spaghetti alla carbonara, Spaghetti al nero di seppia, Spaghetti alla bottarga di Cabras, Fettuccine con tonno fresco e melanzane al basilico.
I secondi, sia di mare che di terra, vedono il Pesce del giorno in guazzetto di pomodori pachino con capperi e olive nere,Trancio di tonno scottato al sesamo con salsa agrodolce, Filetto di maialino iberico marinato alla birra su purea di sedano rapa, Salmone loch fyne Scozia cotto a bassa temperatura con crema di finocchi e lemmon grass, Baccalá alla pizzaiola cotto a bassa temperatura con olive disidratate, Tomino in crosta di pasta fillo e salvia con radicchio di Treviso al vino rosso, Scamorza infornata con pomodorini e pesto di basilico, e, dalla brace ai carboni vegetali, Spiedino di gamberi speziati su crema di topinambur, Salsicce con broccoletti,Tagliata di manzo alle erbe fresche, Filetto di carne danese, bavetta di Kobe.
L’aperitivo la sera non delude sia per la quantità (se ne può prendere quanto se ne vuole e ricordatevi di assaggiare l’ottimo cuscus Ketumbar) che per la qualità che anche qui viene espressa con piatti sfiziosi che possono sostituire la cena se accompagnati da un buon vino o da una birra di qualità, o semplicemente essere un aperitivo se degustati insieme ad un fantasioso cocktail (dalle foto vi potete rendere conto che non si tratta di patatine,olive e tartine e neanche finger food…)
A questo punto non mi resta che ricordarvi che, terminata l’esperienza gastronomica al Ketumbar in via Galvani, si possono fare due passi nel Museo Diffuso del Rione Testaccio con una visita al Museo d’ Arte Contemporanea MACRO Testaccio e al Cimitero Acattolico che si distingue per la sua architettura e grande concentrazione di artisti, scrittori, studiosi sepolti. Inoltre, è vicino alla zona Ostiense ricca di esemplari interessanti di archeologia industriale affacciati sulle sponde Tevere come il Museo Centrale Montemartini, il Gasometro, l’Ex Mattatoio e La Pelanda. Inoltre, sempre con una passeggiata a piedi, si raggiunge facilmente il noto colle Aventino con le sue magnifiche chiese e il Giardino degli Aranci.
Cosa c’è di meglio che il buon cibo, l’arte, la storia e il lifestyle di Roma?