Osteria Fratelli Mori, cucina romana in un locale “metroromantico”

Una famiglia si racconta in cucina tra piatti della tradizione romana e poesia. Succede nell’Osteria Fratelli Mori, il locale di via dei Conciatori a pochi passi dalla Piramide Cestia a Roma, dove Alessandro e Francesco portano avanti insieme alla mamma Giuliana quello che ha iniziato papà Ambrogio nel lontano 2004.

Un’osteria nata dalla passione della famiglia per la cucina, di quando il capofamiglia cucinava per tutti durante i pranzi domenicali, le ricorrenze e le festività, e una volta giunto all’età del pensionamento decise di realizzare il suo sogno nel cassetto, una trattoria dove proporre i piatti della cucina tipica romana protagonisti assoluti sulla tavola di casa Mori.

Oggi, dopo 14 anni e un cambio di nome da Novecento a Osteria Fratelli Mori,  il regno di papà Ambrogio ereditato dai due fratelli, si presenta al pubblico con un brand rinnovato realizzato da Repubblica Gastronomica, in cui viene messa in evidenza  la proprietà familiare e la precisa connotazione dell’attività ristorativa, l’Osteria per l’appunto. Una nuova identità frutto di esperienza e consapevolezza, che ben calza ai due osti convinti che un modello di ristorazione in cui il cibo e l’appartenenza al territorio romano, siano importanti tanto quanto la socializzazione e la familiarità, mettendo al bando inutili formalismi.  Oggi sono loro stessi a seguire il tutto in ogni minimo particolare, dai piatti da inserire nel menu alla scelta delle materie prime, dalla definizione della carta dei vini ai consigli da dispensare ai clienti per farli sentire a casa.

I due osti contemporanei, amanti della letteratura e della poesia romanesca, gestiscono 400 mq per 120 posti a sedere suddivisi in tre sale accoglienti dove spiccano sulle pareti le poesie dei Poeti Der Trullo, un giovane e celebre gruppo romano di street poets che raccontano nei loro versi metroromantici la realtà di tutti i giorni, e che qui sono stati  chiamati a raccontare l’atmosfera e l’approccio culinario di questa Osteria perchè in fondo:

so’ piatti e tradizioni der popolo romano

Ricordi tramandati e passati mano in mano

Perché se stamo ‘nsieme, tavola imbandita,

L’affronteremo mejo le sfide de la vita

Alessandro e Francesco portano avanti la cucina romana (con qualche piccola deviazione), con una cucina in cui spicca la passione per la tradizione e una grande attenzione all’utilizzo della materia prima, proveniente perlopiù dal Mercato di Testaccio e dai fornitori di fiducia come Dol e Guffanti per i formaggi, il Pastificio Gatti per la pasta fresca, Giraldo per il baccalà e Gustarosso per i pomodori.

Dando uno sguardo alla carta (che cambia in base alla stagionalità) tra gli antipasti più apprezzati, ci sono i Fritti con il Fiore di zucca ripieno di mozzarella e alici o di Taleggio, i supplì e le polpettine di verdura di stagione, le patate cacio e pepe. E poi dell’ottimo Baccalà mantecato con pomodorini secchi e pane Carasau, il Crostino con stracciatella di burrata e alice del Mar Cantabrico affumicata, la Ricotta arrostita con pere saltate al miele e noci, il Tomino di Robiola grigliato e confettura di cipolle rosse. Ottimi il Prosciutto di Carnia e di Bassiano e il Pata Negra tagliato a mano, la Mortadella artigianale, lo Chorizo (Salame di Pata Negra) e i formaggi come il Conciato di San Vittore, il provolone piccante di Formia, la Toma Veietana, il Fiocco della Tuscia, tutti da accompagnare con una calda focaccia cotta nel forno a legna da dove escono anche una lunga serie di pizze.

I primi piatti esprimono tutta la romanità della pasta con la Cacio e Pepe, i Rigatoni all’Amatriciana e al sugo di coda, gli Spaghettoni alla Carbonara e le Fettuccine con  guanciale, carciofi e pecorino, mentre tra i secondi sono ormai famose le Polpette di bollito, la Guancia di maialino al vino rosso e scalogno cotta a bassa temperatura, il Pollo Ubriaco,la Tagliata di agnello e lo Spezzatino di cinghiale accompagnato dai contorni classici come le Puntarelle o i Carciofi alla romana o alla giudia.

Infine i dolci che sanno di casa: a papà Mori il merito della Ricotta di Ambrogio fatta con ricotta di bufala lavorata, scorza di arancia candita e pistacchio caramellato, a mamma Giuliana va il plauso per le sue squisite Torte e Crostate fatte in casa, in particolare per quella di Ricotta e visciole.

Al menù si affianca un’accurata carta dei vini, altra grande passione di Francesco e Alessandro Mori, entrambi sommelier, che hanno scelto per l’Osteria di via dei Conciatori etichette laziali e non, un’attenta selezione di vini biologici e soprattutto naturali.

A pranzo si può scegliere tra tre primi con una ricetta della tradizione, una zuppa e una pasta all’uovo,  mentre rimangono invariati i secondi, i contorni e i dolci, per una pausa più leggera e veloce ma sempre all’insegna della buona e genuina cucina romana della tradizione.

 

Qualche info:

Osteria Fratelli Mori

Via dei Conciatori,10

Roma

Tel. 331 323 4399

Orario:

aperto dalle 12.30 alle 14.30; dalle 19.30 alle 23.30.

Chiuso il sabato a pranzo.

www.osteriafratellimori.it

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