“Al 59”, restyling e nuovo menu… cucina, cinema e arte con lo chef Alberto Colacchio

Nuova vita per lo storico locale di Via Brunetti dove tradizione culinaria romana ed emiliana sono interpretate dal fantasioso Chef Alberto Colacchio. Dopo un moderno restyling fatto dall’interior designer Raffaella Ghislandi, che ha dato ariosità ad un locale si storico ma ormai agè, “AL 59buona cucina, arte e cinema si esprimono oggi al meglio con eleganza sotto la luce della grande CineLuna, un’opera di due metri di diametro,  realizzata dall’ artista Paola Romano in omaggio ai film del grande maestro del cinema italiano Federico Fellini.

Alberto Colacchio - al59 -RomaAlberto Colacchio - al59 -Roma

Ma a due passi da Piazza del Popolo si respira da sempre aria di  Cinema, infatti era qui che il Maestro Federico Fellini era solito sedersi al suo tavolo per consumare i “tortellini del Maestro”, un originale e personale rivisitazione del  classico brodo a cui aggiungeva un bicchierino di whisky, piatto che ancora oggi lo chef Colacchio propone in un menu ricco di novità.

tortellini-in-brodo-con-whisky - Alberto Colacchio - al59 -RomaAlberto Colacchio - al59 -Roma

Alberto Colacchio - al59 -Roma

Tre i temi in carta: Omaggio a Federico Fellini con Focaccia artigianale con pistacchio e spuma di mortadella, ovviamente i Tortellini del Maestro con whiskey, Gramigna alla romagnola, Carrello (vero) dei bolliti con le salse dello Chef, Polpettone di carni bianche con marsala e purea di patate, Gelato di zabaione con bollente al cioccolato amaro; uno splendido ROMA con Passatina di ceci con baccalà nel suo olio Buono, Uovo in trippa mentuccia e pecorino, Verdure dell’orto fritte dorate, le immancabili Carbonara, Gricia, Cacio e pepe e Amatriciana realizzate tutte con paste fatte in casa dallo chef usando una macchina anni ’50 con trafilatura al bronzo ereditata da Cesarina, la prima proprietaria che ospitava Fellini. E poi  Minestra di broccoli e arzilla, Saltimbocca alla romana secondo me, Maialino in porchetta con salsa di patate arrosto, Baccalà alla trasteverina, Tiramisù, Pane raffermo con zucchero vino e ricotta De Julis .

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Infine il terzo menu, Alberto Colacchio Al 59 dove la personalità e la fantasia dello chef la fa da padrona con piatti dal carattere forte e deciso per palati robusti: Ostrica Regal in 4 tempi e 2 cotture con gelato di ostrica e perle di Calvisius, Non soltanto il solito supplì,  Insalata di manza Fassona piemontese agli agrumi, Tagliatella di coda alla vaccinara con scaglie di cioccolato fondente,  Vialone nano cacio, pepe, pere e lime,  Strettina all’astice con bruciato di caffè zeste di limone e scaglie di lingotto Calvisius, Filetto di bue ai frutti di bosco, Castrato del Lazio in umido con verze “strascinate” e ginepro,  Pescato del mare di Anzio, umido e croccante, Zuppa di cioccolato bianco con tabasco e maltagliato al nero di seppia, Semifreddo al maracuja, menta e polvere di capperi e scaglie di lingotto Calvisius.

Alberto Colacchio - al59 -RomaAlberto Colacchio - al59 -Roma

Ma Colacchio, irrefrenabile, non si ferma alla creazione di tre menu per il suo 59, nella prossima stagione terrà corsi di cucina creativa nel suo locale ormai completamente svecchiato.

Alberto Colacchio - al59 -RomaAlberto Colacchio - al59 -Roma

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Grigio, bianco  e noce i colori predominanti, archi di mattoni a vista, una lucida vespa blu su un soppalco ricordo di “Vacanze romane”, ampie vetrate, luci giuste di designer, un pianoforte ( Colachio suona!), due ambienti di cui uno più riservato ma con doppia vista, un servizio efficiente e premuroso, la simpatia dello chef chiudono il cerchio di uno storico locale che ha avuto il coraggio di svecchiarsi senza snaturarsi.

Alberto Colacchio - al59 -RomaAlberto Colacchio - al59 -Roma

 

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