Vinea. Vini e cucina, la buona cucina di qualità a Monte Sacro

Continua il fermento culinario di qualità del quartiere romano di Montesacro, a conferma  che il panorama ristorativo della capitale può avere progetti interessanti anche al di fuori di alcuni quartieri dove l’offerta è ormai ben conosciuta e consolidata.

Vinea. Vini e cucina ha aperto da poco più di cinque mesi in via Conca d’Oro 38 guidata da  Federico Illiano, Valerio Agamennone, Alessio Valloni e Flavio Gianini, quattro ragazzi  che puntano su una cucina curata che presta molta attenzione alle materie prime ed all’abbinamento con il vino, pronta a far diventare Vinea un punto di riferimento enogastronomico di questo quartiere dove si sentiva la mancanza di una “cucina di qualità”.

Già conosciuti dagli aficionados della movida di  Montesacro (una parte dei soci  in estate hanno dato vita a Parco Sempione al Sessantotto Village e al Toma e nel cuore del quartiere al bar Sacro ormai famoso per il buon bere miscelato accompagnato da piccola cucina e dj set), per questo nuovo progetto, sicuramente più ambizioso, hanno chiamato lo chef Davide del Duca di Osteria Fernanda per impostare un menu attento alla stagionalità, e all’alta qualità dei prodotti, ben  accompagnato dalla selezione, a cura del sommelier Daniele Valia, di circa 130 etichette provenienti da tutto il Bel Paese. Una carta dove si lascia largo spazio ai vini naturali scelti tra artigiani attenti alla valorizzazione dei territori e la alla riscoperta di vitigni autoctoni.

In un ambiente semplice ma curato con 35 coperti, tra oggetti e arredi vintage (bello il bancone di recupero di un mobile francese e la credenza da cucina dei tempi della formica), tra marmo e legno, sedie spaiate e pavimento in cementine, si ordina, sia a pranzo che a cena, alla carta che si presenta snella con  4 proposte per portata, nonostante la cucina giochi con ottimi ingredienti e vezzi d’autore. A interpretare la filosofia di Davide Del Duca  è c’è il giovane Luca Mangiagli e la sous chef Cecilia Vallecoccia, che si esprime anche con grande eleganza nei dessert.

Insieme danno vita ad un fruttuoso confronto in grado di regalare sempre nuove proposte all’insegna di creatività, ricerca e attenzione per la valorizzazione di materie prime di altissima qualità. Alcune di queste vengono dalla vicina bottega di Massimo Piccheri, Le Officine del Gusto, un luogo deputato a raccogliere anche produzioni di nicchia e ormai famoso ben oltre quartiere tra i cultori dei prodotti di alta qualità.

Il menu (che cambia spesso) si apre con gli antipasti e da subito si capisce il tipo di cucina che si assaggerà: polpo con burrata e fermento di rape rosse; uovo croccante con piselli e melassa di cipolle; animelle con crema di carote e zenzero, kefir e mandorle; sgombro con gazpacho di anguria, ponzu e caprino croccante  sono solo l’inizio di un interessante  viaggio quale è quello nel mondo di Vinea.

Il super Spaghettone Verrigni con tartare di gambero rosa, burrata, nocciola e maggiorana  una volta girato per amalgamare gli ingredienti fa esplodere tutti i profumi del mare e della spezia con cui è condito, mentre  gli interessanti Tortelli di agnello, topinambur e liquirizia sono ormai uno dei piatti di riferimento del locale per gli avventori più affezionati. Non poteva mancare un omaggio a Roma con i Bucatini Verrigni alla Amatriciana dello chef, e un piatto spinto nei sapori come la Pennotta Verrigni con aglio nero, asparagi ed erborinato.

Il capitolo secondi  piatti vede la Tartare di manzo Guttiau e visciole accanto al Piccione con lampone, patate al thè nero e indivia (altro piatto che richiama food addict da tutta Roma). Interessante anche l’Anatra con zucca, cipollotto e aceto di lamponi e il Branzino con miso, bieta, yucca e soia.

Ai dolci ci si inchina di fronte ad un magico Toronto-Lecce dove il guanciale caramellato sorprende accanto a cupeta, biscotto e Philadelphia. Setoso il Namelaka con ganache di cioccolato, frolla, gel di passion fruit. Infine il Perotti dove la pera assorbe il profumo della salvia per osmosi e si accompagna alla ricotta, mentre nel Lillà i frutti di bosco sposano la bavarese e il cioccolato.

Parlando di costi i primi variano dai 10 ai 14 euro, i secondi dai 18 ai 13 mentre i dolci dai 7 ai 6 (se si assaggiano 4 piatti tra i più costosi siamo oltre i 50 euro). A questo punto interessanti  i tre menu degustazione da 38 e 48 euro( 5 o 6 piatti vini esclusi).

Va menzionato anche  il cestino del pane a lievitazione naturale fatto in casa con farine selezionate, italiane e biologiche, biglietto da visita di questa cucina appassionata e interessante che trasmette tutta la voglia di portare l’alta qualità in un quartiere non proprio centrale.

Ma l’entusiasmo di alcuni dei quattro soci non si ferma qui. Insieme a nuovi per la fine di settembre daranno vita ad un nuovo progetto sulla Nomentana, all’altezza del quartiere Talenti. Oltre 300mq circondati da imponenti vetrate che portano la vista a 360° su due ettari di verde con alberi da frutto, e dove, nella bella stagione,si potrà pranzare e cenare. Anche in questo progetto (che riserverà delle belle sorprese nel suo divenire, come una galleria d’arte, un giardino archeologico e uno spazio per un ristorante gastronomico per 30 commensali), la consulenza di un menu creativo e snello sarà affidata a Davide Del Duca con circa 8 piatti per portata a cui si aggiungeranno le pizze gourmet di uno dei pizzaioli più talentuosi del panorama romano ( per ora top secret il nome). In attesa dell’apertura si sta creando un orto con materie prime da utilizzare sia in cucina che per la mixology, affidata ad un team di barman tra i più quotati della capitale che metteranno a punto una serie di cocktail in abbinamento al cibo.

Insomma, questi sono ragazzi da tenere sott’occhio!

 

Qualche info:

Vinea

via Conca d’Oro, 38

Roma

www.vineamontesacro.it

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