Correva l’anno 1929 quando Emidio Bulzoni, autore del trattato“Consigli e pratica del commercio vinicolo”, apre il suo “Vini e Oli” al civico 36 dell’alberato, ma allora periferico, Viale dei Parioli a Roma. Il negozio vende soprattutto vino, aceto e olio sfuso agli operai che si danno da fare per far crescere la capitale e alle famiglie che abitano la zona. Arrivano gli anni ’50 e subentra nel negozio il figlio Sergio, che introduce i primi vini imbottigliati e i prodotti dall’estero che tanto piacciono agli abitanti di quel quartiere benestante che acquista vino quotidianamente per il fabbisogno dell’intera famiglia. Ma il vero cambiamento è nel 1972, quando i vini si vendono ormai esclusivamente in bottiglia, e con una piccola mescita al bicchiere che permette al cliente di assaggiare il vino sul posto.
Nasce così l’ enoteca e Bulzoni entra rapidamente nella rosa delle più importanti della capitale. Nella metà degli anni ’80 si arriva alla terza generazione con l’arrivo di Alessandro e di Riccardo dall’inizio del 2000, nipoti di Emidio. In questi ultimi fervidi 20 anni entrambi hanno dato all’enoteca un’identità unica, portando per primi sugli scaffali romani bottiglie di produttori artigiani e piccoli artisti del vino, diventando in breve tempo un punto di riferimento per la vendita di prodotti senza l’aggiunta di sostanze chimiche, né in vigna né in cantina, per veri e propri “vini di esperienza”.
Siamo arrivati ad oggi, il 2017 l’anno di una nuova svolta per l’enoteca che, dopo un’accurato restyling, introduce il concetto di “Vini e Cucina” aggiungendo una piccola cucina e un banco che completano a 360° l’esperienza di scegliere, acquistare e fruire il vino. Nel nuovo Bulzoni, si può comprare una bottiglia, dalle 10 del mattino a mezzanotte, ma ci si può anche sedere, scegliere un piatto dal menu o un assaggio dal banco, gustando un bicchiere tra le oltre 1000 etichette dell’enoteca in bella mostra su eleganti scaffali illuminati che rivestono tutto il locale (la LaurenziConsulting, società leader nell’ideazione e nella realizzazione di format per la ristorazione, in collaborazione lo studio di architettura Strato hanno curato il restyling).
Lo spazio interno è stato completamente ridefinito con elegante semplicità: all’ingresso il cliente viene accolto in una sala centrale dai toni rosso vinaccia avvolta da due piani di bottiglie che fanno da cornice al grande bancone per la mescita e per la gastronomia; si scende qualche gradino e si entra in piccola sala per degustazioni dove dominano colori chiari alle pareti mentre scaffali circondano un tavolo sociale in legno per circa 10 persone; grandi panche rivestite di tessuto verde a righe panna caratterizzano invece la terza sala anch’essa rivestita di scaffali con prodotti gastronomici e bottiglie.
Dalla cucina, completamente a vista sia su strada che dall’interno, a pranzo e a cena (dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.30 alle 23.00), escono piatti espressi che lasciano ampio spazio alla sostanza: pappardelle con le frattaglie, tortellini alla panna nobile, bombolotti alla carbonara, , lasagna con le verdure, ossobuco e riso al salto, pollo con i peperoni, coscia d’anatra con purè di papate, bistecca di manzo con patate al forno, burger, ma anche interessanti insalate, sott’olio e altri ottimi prodotti della gastronomia. Dalla cucina anche dolci della tradizione come il tiramisù,il creme caramel, la torta Sacher e la sbrisolona alle mele dove, se siete fortunati, potrete trovare chicchi di uva fragola della vigna dei Bulzoni. Una scelta gastronomica che permette di comunicare meglio con il cliente, di comunicare il vino, soprattutto il vino “estremo” (come lo chiama Alessandro), di poter avere “una cucina per il vino”.
Interessante anche la proposta del banco (dalle 11.30 alle 00.00) con pintxos al tonno di coniglio e peperone arrosto, burrata affumicata e pomodoro arrosto, di fungo Cardoncello con cicoria ripassata e di baccalà mantecato con pimiento del Piquillo tanto per citarne alcuni e tapas altrettanto interessanti come quella di coratella di agnello, sedano rapa e patate, quella di verza e salsiccia di fegato della Bottega Liberati , o il fiocco delle Tuscia alla piastra con mosto cotto e verdure. Grandi vassoi di formaggi, salumi e sott’oli selezionati completano l’offerta del banco.
Per l’ingresso della cucina in enoteca, una scelta ferma dei Bulzoni è stata quella di selezionare produttori e fornitori che perseguissero gli stessi ideali di artigianalità che la famiglia Bulzoni ha da sempre professato: la carne è della Bottega Liberati, la pasta di Verrigni, i salumi e i formaggi di DOL e le Orme, la pasta fresca di Aldo Manzo, oltre all’olio della famiglia Bulzoni, del casale a Torri in Sabina, nell’alto Lazio (qui producono anche il loro storico vino rosso, e a breve arriverà anche il bianco e in primavera il nuovo vino frizzanante).
Infine la carta dei vini, che riassume “la logica del vino” della famiglia Bulzoni. Il vino è raccontato in tre diverse categorie: vini moderni, prodotti secondo tecniche di enologia moderna;vini come una volta, prodotti secondo modelli legati al passato, quando l’intervento umano era poco aggressivo sia in vigna che in cantina; vini estremi, prodotti da vignaioli artigiani senza l’addizione di sostanze chimiche (a loro è dedicata la sala degustazione).
Oltre alla carta la proposta è anche sulla lavagna dietro il banco con la mescita del giorno, con una selezione voluta da Alessandro e Riccardo dall’intero ventaglio degli scaffali dell’enoteca, che mantiene ancora la sua natura di negozio e dove si nasconde una cantina in fermento sin dal 1929.
Qualche info:
Enoteca Bulzoni
Viale dei Parioli 34 Roma
-Tel: 06.8070494
Ora di apertura: dal lunedì al sabato, dalle 10 a mezzanotte. Chiusi la domenica
Email: info@enotecabulzoni.it