Con una “cucina di casa” ha da poco debuttato sulla scena capitolina l’Osteria Circo dallo spirito familiare e dall’anima romana.
In una location di sicuro effetto con vista sul Circo Massimo, si snodano gli ambienti sapientemente ristrutturati dall’architetto Michele Frese che, senza alterare il fascino della struttura originaria, ci permette di ammirala come duemila anni fa, sebbene questi spazi abbiano vissuto un susseguirsi di diversi usi.
In via dei Cerchi 79,quelle che sono state nel tempo le gallerie di ingresso al Circo Massimo, i locali di servizio alle attività del Circo, la base della villa Imperiale del Palatino, nel Medioevo una locanda per i viaggiatori, fino al 1922 i granai del celebre pastificio Pantanella per poi accogliere delle attività artigianali, sono oggi l’Osteria Circo, un susseguirsi di ambienti dai toni caldi come un abbraccio che accolgono un tipo cucina “affidabile”, che non tradisce sapori e tradizioni.
Come in una vecchia sala da pranzo dove la nonna la domenica cucinava dalle prime ore del giorno, e friggeva all’ultimo minuto per servire tutto ben caldo agli ospiti, qui ci si delizia con golose e confortevoli colazioni al mattino per poi gustare, fino a tarda notte, piatti semplici, ma saporiti, fatti con ingredienti stagionali scelti tra le bontà che il nostro territorio laziale può offrire.
In cucina il bravo Fabrizio Cianciola, un cuoco che ha realizzato un menu che sprizza romanità da tutti i pori lasciando solo un pò di spazio a qualche semplice divagazione sul tema come la salsa BBQ fatta in casa per gli sfilacci di pollo, la Caesar salad, la Brasiliana o l’hamburger “sincero” del Circo (250 gr di solo manzo servito con pane, patatine fritte, pomodori, mayonese artigianale e salsa bbq).
Sapore e sapere per la realizzazione del Crocchettone cacio e pepe (80 g di patate in purezza con pecorino romano, grana e pepe nero), del Supplì peccato orginale (ragù classico, riso carnaroli e mozzarella), delle Polpettine al tegamino (solo manzo, cotte nel sugo di pomodoro) o delle Polpettine di baccalà su crema di ceci al rosmarino, tutti imperdibili antipasti quando ci si siede in questa Osteria (se siete fortunati potreste trovare anche le uova in trippa con fogliolina di menta, perfette per un aperitivo accompagnate da un buon calice di prosecco).
A sorpresa l’antipasto del Circo per due persone che prevede quattro portate del giorno, mentre è rassicurante Pane, olio buono e lardo di Colonnata. Quando è stagione ottima la Parmigiana di melanzane ( fette spesse di melanzane, pomodoro, basilico, mozzarella e grana), e se non c’è potete sempre optare per una Burrata di Andria d.o.p con alici fresche marinate in casa o del Prosciutto di Parma, bufala campana d.o.p e Pinsa romana calda. Non manca anche il Tagliere di salumi e formaggi con marmellatine varie (una vera degustazione di prodotti d.o.p), la semplice e fresca Caprese di Bufala sempre d.o.p. magari da abbinare a delle verdure fresche di stagione in tempura con pastella senza lievito.
I primi promettono e mantengono sapore e tradizione: si può inforchettare il Bucatino all’Amatriciana (guanciale, pomodori pelati e pecorino romano), una Gricia come ci va’ o il Rigatone alla carbonara (guanciale croccante, pepe nero, uovo, pecorino romano e grana), il Tonnarello cacio e pepe “ubriaco” (mix di pepe in grani, pecorino romano e cacio affinato sotto le vinacce), lo Spaghettone Ajo Ojo bono e peperoncino o lo Spaghettone pachino e basilico (aglio, pomodorini pachino, basilico). Ravioli della casa e il Primo del giorno dello Chef concludono l’offerta dei primi che rimangono ben saldati alla tradizione e alla ricerca della qualità degli ingredienti.
Anche le insalate trovano spazio nel menu per una pausa pranzo veloce, leggera ma con gusto: da quella mista con erbette fresche a quella con Bresaola della Valtellina, rucola, sfoglie di grana, olio buono e limone, dalla sostanziosa Caesar con lattuga, pollo grigliato, grana, uova sode, crostini di pane e salsa caesar alla golosa “Del contadino”con valeriana, pere, pecorino di Pienza e noci, tanto per citarne alcune.
Un pizzico di internazionalità per i secondi (non ci scordiamo che questa zona è battuta dai turisti): accanto alla romana bistecca con il grassetto (250 gr, la classica, grigliata e servita a cottura desiderata) e alla fettina panata di vitella (noce di vitella, uovo e pangrattato) troviamo il galletto marinato alla birra (1/2 galletto marinato, cotto a bassa temperatura e cotto in griglia), la Suprema di pollo alla griglia (un petto con ala, sale grosso e rosmarino), la Tartare di manzo, la Brisket di manzo tipo kobe servita con salsa bbq (punta di petto di manzo affumicata, cotto a bassa temperatura), un ottimo Filetto di manzo cotto a modo nostro (in tegame di rame, glassato con fondo bruno di manzo), l’immancabile Tagliata di manzo (250 gr, cotta in griglia e servita a cottura desiderata), l’Hamburger “sincero” del Circo (250 gr di solo manzo servito con pane, patatine fritte, pomodori, mayonese artigianale e salsa bbq) ed il Veggie burger (200 gr di verdure e legumi misti con salsa allo yogurt, servito con pane, patate fritte, insalate) per vegetariani e non solo.
Il tutto in compagnia del Padellotto di verdure grigliate, o delle patate al forno con aglio, olio, rosmarino e pepe nero, del cartoccio di patate fritte o della cicorietta di campo ripassata in padella con aglio, olio buono e peperoncino o dello spinacino fresco saltato con burro e parmigiano.
Infine i “dolci della credenza” con Tiramisù o Birramisù, Mattonella al cioccolato fondente (goduriosa!), Cassola, Cheesecake, Tortino con cuore fondente e pepe vanigliato del Madagascar, Crostata come ci và (semplice ma buona con marmellate fatte in casa), Barattolo di crema pasticcera (come si faceva una volta, abbastanza liquida) con biscottini home made e Coppa di gelato artigianale.
Prezzi abbordabili che variano dai due euro del Crocchettone cacio e pepe o del Supplì, ai 10 euro per un primo o ai 14 per un secondo. Dolci a sette euro con porzioni abbondanti. Interessanti i cocktail, che possono accompagnare anche la cena, della giovane Barbara Migliaccio preparati dietro un lungo bancone di legno e marmo che scalda, insieme alle boiserie porta vini (ce ne sono di interessanti) e i lampadari di cristallo, l’atmosfera della sala principale di questo locale che, a pochi mesi dall’apertura, è già in over booking.