A Roma BELL si fa sentire con i suoi rintocchi gourmet

Debutta BELL tra campanelle e cocktail, pizze gourmet  e piatti ricercati in uno spazio multifunzionale e dinamico dal design eclettico ma accogliente.

Dalle sedici a mezzanotte, con un offerta ampia, sfiziosa e variegata, in via Chiana (a due passi dall’elegante quartiere romano del Coppedè), il giovane chef Gabriele Cordaro spazia dai classici della cucina romana a piatti dall’anima mediterranea con suggestioni internazionali, mentre dal forno a legna (eredità del vecchio locale), il pizzaiolo Donato Belloro (classe 1991) sforna fantasiose pizze sia classiche che gourmet.

Cordaro, seppur poco più che trentenne, vanta una serie di esperienze importanti che si leggono nelle proposte che fa di BELL: inizia da Acquolina Hostaria sotto la guida di Giulio Terrinoni, passa a Glass Hostaria presso la corte di Cristina Bowerman (tutt’ora ne parla con entusiasmo come la sua “chef preferita”), realizza il suo sogno approdando all’Osteria Francescana di Massimo Bottura per poi rientrare a Roma come docente, ai corsi di cucina firmati Gambero Rosso e un breve, seppur intenso, passaggio a La Pergola di Heinz Beck.

Tutti incontri che hanno segnato la sua tecnica e la sua cucina che qui propone tra tradizione e innovazione aiutato dal sous chef Gabriele Pardini: troviamo così in menu tra gli starter una sfiziosa Tartare di ricciola con crema di mais, saba e granita di mela verde o una gustosa Krapfen di pizza con spuma mozzarella, pomodori confit e aria di basilico; o L’uovo a 65° con crema di stracchino, funghi, spugna di funghi e pane di segale sbriciolato che ho particolarmente apprezzato anche se lo avrei preferito leggermente più caldo, oppure degli Scampi al vapore d’erbe con vichyssoise e aria di beurre blanche (che saranno miei la prossima volta!).

Nei primi tra una Carbonara da tradizione con guanciale di Bassiano e Pecorino della Sabina, un Raviolo di ricotta e limone con spuma di patate e tartufo nero e dei Gnocchi di patate neri al ragù bianco di seppie e crema piselli trovano spazio anche piatti fuori dagli schemi come i Tagliolini “36” con capesante scottate, mantecati alla senape, o i Canederli di piccione, brodo al Porto e topinambur.

Tra i secondi si può scegliere tra un Polpo fritto con crema di patate, salsa bagna cauda e prezzemolo croccante, il Cervo marinato al cacao, puré affumicato, nocciole, lamponi e demi glace (non ho amato il cioccolato grattugiato accanto al purè affumicato, a mio parere il piatto può farne a meno tranquillamente senza perdere consistenza e sapore). Oppure una Tataki di tonno con insalata in pickles, crema di carote e zenzero; un Filetto sotto la cenere con cipollotto bruciato e caprino o una Pluma di Maiale iberico cotta a bassa temperatura con riduzione di melograno, puré alla barbabietola, cavolo nero e chimichurri (deciso, provo questa la prossima volta!).

Anche i dolci sono intriganti e mai banali: Dulcis in fungo, cioccolato in tre consistenze, caffé, frutti rossi e gelato ai porcini oppure il London, 5 p.m.,mousse di latte, sfere di the freddo, limone e shortbread alla cannella servito in una deliziosa tazza da tè old english style. Infine il Napoli white con panna cotta al basilico, sorbetto al pomodoro, stracciatella (un predessert più che un dessert da gustare anche come apripasto). Infine l’interessante Cheesecake sferica di Roquefort, cioccolato bianco, gelatina di frutti rossi e gelato al miele (anche questa farà parte dei miei prossimi BELLassaggi).

Ma BELL non è solo cena visto che il servizio, sotto la guida dei due responsabili Giuseppe Palombini ed Emanuela Teotino, parte dalle 16.00: ad attenderci, oltre alla gentilezza e alla preparazione dello staff di sala, il cocktail bar dove barladies professioniste preparano cocktail d’autore, pensati per accompagnare i diversi momenti della giornata, e le le campanelle, ovvero gustose tapas di carne, quinto quarto, pesce o vegetariane, da abbinare ai drink per aperitivo o dalla quali partire per una cena.

Un’altra interessante opzione è rappresentata dalle buone pizze di Donato Belloro, sia gourmet che tradizionali, per cui usa farine “5 stagioni”, una classica 00 cui aggiunge per l’impasto acqua, lievito madre, sale e un pizzico di malto (per i miei gusti forse un po’ troppo). L’impasto viene poi lasciato a lievitare per ben 48 ore prima che le pizze vengano cotte nel forno a legna (già rodato, in quanto datato 1995) dopo essere farcite con materie prime scelte.

Ecco così una Margherita 2.0 bufala, emulsione di basilico e pomodori confit, la Broccoli “ajo & ojo” in crema, stracchino e colatura di alici, la Chorizo e seppie con patate al rosmarino e fiordilatte, la Burrata con cipolla rossa alla lavanda e pinoli tostati o la Focaccia ripiena di salmone “gravlax”, tzatziki e insalata lollo viola. Ma ce ne sono anche altre, altrettanto golose.

Il carattere solare e conviviale di BELL (il cui nome omaggia una campana storica risalente al 1731 esposta in bella vista al suo interno), è riscontrabile anche nella sua architettura, affidata allo studio romano di Luca Braguglia.  Tra molto bianco, legni naturali per le scaffalature piene di interessanti oggetti vintage, materiali di recupero per i tavoli dove spicca il colore giallo dei bicchieri e dei tovaglioli, una carta da parati che ci ricorda il nome del locale su alcune pareti, molti pannelli fonoassorbenti lasciati grezzi, una intelligente saletta fumatori ben accessoriata, uno spazio bagni post industriale ma fornito di ogni interessante accessorio femminile (dai collant alle lime per le unghie e forse prossimamente anche del liquido per le lenti a contatto), spetta ad un pavimento d’ispirazione tipicamente mediterranea dai tre colori dominanti (bianco, grigio e ruggine), il compito di fare da trait d’union in un ambiente su due livelli, eterogeneo, pensato per evidenziare le diverse anime di BELL e i diversi gradi di riservatezza degli ambienti.

Questo è BELL… un luogo felice…

 

Qualche informazione:

BELL

Roma, via Chiana 80/86

Tel. 06 8551076

Aperto tutti i giorni dalle ore 16.00 alle 24.00

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