Un matrimonio ben riuscito quello a cui ho partecipato un paio di sere fa al Voy di via Flaminia vecchia, ristorante dei quattro giovanissimi cugini Martella e dei due fratelli Plez, ben inserito nel circuito modaiolo della movida di Ponte Milvio. Ad unire i loro destini colori, gusti e consistenze tra piatti, gelati e drink interpretati in tre modi e tre tempi dallo chef del Voy Raffaele Crispino e dal mastro gelatiere de Le Bontique, rinomata gelateria di viale Parioli e via Tuscolana della famiglia De Michele, per un insolito abbinamento tra caldo e freddo, dolce e salato, tra food e cocktail in onore dell’autunno.
Tre piatti accompagnati da tre gelati (in questo caso senza latte e uova) e tre creazioni della giovane Cristina Folgore, la bella e brava bartender del “Little Jumbo”, il cocktail bar del Voy, che hanno riscontrato un notevole successo tra i commensali, tanto da far pensare alla proprietà di rinnovare presto questo insolito appuntamento.
Ad interpretare il caldo e il freddo dell’autunno ho trovato un ottimo Risotto, frutti rossi e scampi crudi abbinato ad un Gelato ai frutti rossi ed un riuscitissimo Rosso di sera dove gin, zenzero, rosmarino e lampone esaltavano con ogni sorso il sapore del riso e dei gamberi (lo ammetto, il mio piatto e il mio cocktail preferito della serata, in effetti un abbinamento molto femminile.)
Un Tonnarello alle vongole, granella di castagne e crema allo zafferano dove dolcezza e sapidità ben si sposavano ad un ottimo gelato alle castagne dei Monti Cimini ed al tono affumicato di un Mariù (Mezcal, succo di arancia, meringa al marron glacé e sciroppo alla cannella) con il bordo del bicchiere sporcato con crust di marmellata di castagne (all’arrivo del piatto e del gelato temevo la loro eccessiva dolcezza ma mi sono dovuta ricredere al primo assaggio, mi sono piaciuti entrambi.)
Infine, con un gelato al cioccolato Domori extra fondente dei Paccheri ripieni alla bolognese leggera di carni bianche con crema di zucchine e scaglie di cioccolato amaro accompagnati da un Mulata (rhum bianco, crema di cacao scura, succo di arancia granella di cioccolato fondente) che, devo ammettere, forse il cocktail e il piatto più interessante della serata (anche se per me non i migliori).
Due parole meritano anche gli ottimi gelati de Le Bontique che ben hanno accompagnato i piatti esaltandone i sapori (confesso di averli assaggiati insieme unendo il salato con il dolce nel piatto): tutti naturali senza addensanti o coloranti, in alcuni casi senza derivati animali o in altri presenti ma scelti nel rispetto dell’animale (ad esempio le uova utilizzate per le creme sono di galline libere), con gusti legati alla stagionalità e all’alta qualità dei prodotti (pistacchi di Bronte, nocciole igp tanto per fare due esempi). Presente con due punti vendita nella capitale, Le Bontique, memore della sua tradizione siciliana del siracusano, porta nella capitale anche brioche con il gelato e granite.