Tiberino, il nuovo bistrò dell’Isola Tiberina mi stupisce…

Alle volte che gli inviti si trasformano in piacevole scoperte destinate ad entrare nella lista dei “tuoi locali preferiti”. Come è stato il caso del Tiberino, un bistrò dallo stile navy contemporaneo, “un approdo sicuro” dove godere dalla colazione alla cena con proposte semplici ma con sapori degli di nota, un locale appena ristrutturato dalla terza generazione di gestori sulla bella piazzetta San Bartolomeo sull’Isola Tiberina .

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Qualche tavolino esterno (una ventina di posti coperti da ombrelloni), due salette interne (altri quaranta posti con aria condizionata) ed un ampio ingresso dove si trova il lungo bancone del bar che ricorda le origini del Tiberino (aperto come tale nel lontano 1936 dal signor Bungaro), ospitano le varie offerte di questo locale: colazione dalla mattina presto e internazionale dalle 9.00 alle 12.00 con uova alla Benedict sia con prosciutto cotto affumicato sia con salmone affumicato entrambe accompagnate da salsa olandese o all’italiana con il classico pane, burro e marmellata magari entrambe accompagnate da uno dei tanti estratti di frutta fresca; aperitivo con i cocktail messi a punto da Prisca Frattari, la barman del Tiberino, come il Sansho Tonic nella foto (Gin Hendrics, tonica Fever Tree, pepe Sansho, lime, tabasco e qualche fetta di cetriolo), ottimo anche per accompagnare qualche piatto, o Alice in Wonderland che pare mantenga quello che promette, ovvero portarvi nel mondo delle meraviglie.  Tutti sono sempre e comunque accompagnati da una serie di finger food interessanti e sostanziosi e dalle loro patate fritte home made.

Apro una parentesi degna di nota sui buoni finger food che ho assaggiato: caponatina con alice marinata e fogliolina di menta, zucchine alla scapece con crema di formaggio e aneto, vignarola estiva di fagiolini con crema di pecorino e menta iraniana, oltre alle croccanti e non unte chips di patatine fritte… pieni di profumi e sapori….

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E poi la gelateria artigianale, curata dalla gelataia professionale Aida Piro, con il banco dei gelati che si trova nel locale a fianco dell’ingresso su Ponte dei Quattro Capi (provati ottimi, solo la panna da rivedere a mio giuduzio, interessanti i gusti al basilico e alla cannella).

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Infine il pranzo veloce o una rilassante cena da godere accompagnati dal Ponentino romano e dai piatti del bravo chef sardo Luca Mattana con cui ho chiacchierato, tra un sorso e l’altro di un ghiacciato Sansho Tonic. Passione, curiosità e serenità traspaiono subito accompagnate da competenza e tecnica provenienti dal bagaglio di importanti esperienze dello chef iniziate a fianco di Igles Corelli e maturate con Anthony Genovese, Pier Giorgio Parini e Cristina Bowerman. La sua è una cucina personale, fatta di materie prime eccellenti dove trovano spazio spesso il pesce e le erbe aromatiche fresche (con lui ho scoperto la deliziosa menta iraniana…), dove i sapori non si sovrappongono ma si fondono in un assaggio del tutto bilanciato, dove la serenità e la curiosità di questo quarantenne traspaiono.

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 Il menu per il pranzo è veloce con pochi piatti essenziali ma sempre interessanti anche nella loro semplicità: dalle 12 alle 16 tra le proposte dalla cucina troviamo anche alici fritte con panure di pistacchi e crema di peperoni, mezze maniche cacio e pepe, spaghettone biologico al pomodoro e olio al basilico , vignarola estiva con fonduta di pecorino; 2 tipi di Burger come baccalà impanato e salsa tartara e Hamburger di manzo e lattuga romana, accompagnati da patatine fritte e insalate. A questo bisogna aggiungere, dalla colazione all’aperitivo, un menu sempre disponibile con 4 tipi di Panini gustosi per un pranzo veloce, tra cui i più interessanti sono la Pancia di maiale e ketchup di susine e Prosciutto cotto affumicato, scamorza e maionese alla saba; 5 Insalate sfiziose come la “Tiberino” con lattuga romana, pecorino, uovo, pollo e salsa bbq oppure con Bresaola, rucola, melone e robiola; 3 Taglieri con Selezione di formaggi e salumi del Lazio di DOL e Mozzarella di bufala con alici; 2 Dolci a scelta tra il Tiramisù con caffè di cicoria e gelato al cioccolato e la Bavarese allo yogurt con frutti di bosco.

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E poi la cena dove il menu del bistrot si fa più completo richiamando anche la tradizione romana. Si parte da 7 antipasti come la Battuta di manzo con olive, capperi e crema di carote o la Vellutata di patate e porri con cozze e finocchietto e Calamari scottati con zucchine e menta per proseguire con una scelta tra 5 primi dalle classiche Mezze maniche Verrigni alla Carbonara e alla Amatriciana, allo spaghettone biologico cacio e pepe, dagli Gnocchi di patate con cozze, vongole, zafferano e bottarga, alle linguine ai gamberi e prezzemolo che esprimono una ricerca e un’accuratezza nell’esecuzione che vi incuriosirà. (Alle volte, in alcune preparazioni, lo chef usa la pasta di Anchise di grano enkir , un cereale antico dal sapore un po’ più dolciastro perfetto in alcuni abbinamenti).

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 E poi si continua con 4 Secondi di carne e pesce a scelta tra Abbacchio alla cacciatora con melanzane e Filetto di rombo con patate “alla enne”, tra il baccalà in guazzetto agrodolce con panzanella al petto d’anatra con salsa peperata ai frutti di bosco. Presenti anche la sera 2 Burger con Baccala impanato e salsa tartara e Hamburger di manzo e lattuga romana, accompagnati da patatine fritte e insalate. Tra i contorni non possono mancare Cicoria aglio, olio e peperoncino e la Vignarola estiva con crema di pecorino romano. Si conclude con dolci golosi come la Pesca con gelato alla vaniglia e mandorle e la coppa Tiberino con gelato di produzione propria, o la bavarese allo yogurt con frutti di bosco e il tiramisù in tazza.

La Cantina del Tiberino non è una semplice Carta dei vini. Tutte le etichette scelte sono studiate, selezionate e pensate da Daniele Mari, direttore del Tiberino, con un minino comune multiplo: tanta curiosità e propensione verso vini di piccole realtà familiari, testando ogni singola etichetta attraverso la ricerca di produttori che hanno legato la loro filosofia alla biodinimica e al biologico. Piccole famiglie, basse rese per ettaro, poca produzione sono state le caratteristiche che lo hanno portato a comporre questa carta da 34 etichette. Vini acquistabili a prezzi competitivi che danno la possibilità al cliente di scegliere da nord a sud prodotti di nicchia molto godibili ( tra questi Cascina Baricchi in Piemonte e Marabino in Sicilia).Un piccola parentesi dedicata alla Francia con cantine di straordinaria potenzialità, poco conosciute ma veramente sorprendenti come l’Herbe Sainte della Languedoc e Leon Faller con il Cremant d’Alsace.

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Si mangia su tavolini in legno con tovagliette di carta non banali, anzi un tocco originale e identificativo del locale poiché realizzate appositamente da Umberto Ippoliti, noto pittore e amico dell’eclettico proprietario Giuseppe Bungaro (è skipper, balla tango e suona il sax!), che ha voluto rappresentare una tipica giornata trascorsa al Tiberino e lasciare sullo sfondo la bellezza dei monumenti storici della città. Il nome della vostra prenotazione sarà poggiato su una scatola di sardine che, una volta finito di mangiare, servirà anche per portarvi il conto.

Questo posto, realizzato anche con lo zampino della Laurenzi Consulting, mi piace “assai”…provatelo e ditemi cosa ne pensate….

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