La passione di un imprenditore per la cultura del cibo, la piazza di San Bernardo a due passi da via Veneto e dal Quirinale, la vista della splendida Fontana del Mosè, un locale ampio e moderno dove trovare una cantina fornita, dell’ottimo cibo di qualità, i sapori del bel Paese, la gentilezza di uno staff preparato e multilingue, la possibilità di sedersi ai suoi tavoli fin dalle 6,30 della mattina per la colazione o fino a tarda sera per cenare o bersi un drink fanno di Exquisitaly un locale poliedrico dove poter intraprendere un viaggio enogastronomico attraverso l’Italia stando comodamente seduti a Roma.
Tutto nasce circa un anno fa (ha aperto lo scorso dicembre) da un progetto culturale/imprenditoriale di Rodolfo Mazzei, avvocato gourmet che in Exquisitaly ha concentrato i frutti e l’esperienza maturata negli anni, prima nella conduzione e nello sviluppo dell’azienda agricola di famiglia, interamente coltivata secondo i metodi dell’agricoltura biologica, e poi nella gestione di una piccola ma blasonata azienda artigiana produttrice del Cioccolato di Bruco, con sede a Jesi, nelle Marche, vincitrice di numerosi premi nazionali ed internazionali.
Exquisitaly è quindi un progetto complesso, la sintesi di un percorso imprenditoriale, improntato sulla ricerca continua dell’eccellenza enogastronomica e dolciaria italiana che unito alle passioni gourmand di Mazzei hanno dato vita ad un sogno ambizioso ma ben realizzato.
Qui tutto quello che finisce nel piatto è frutto di una ricerca (quasi maniacale) da parte del proprietario che ha messo a disposizione del giovane chef ventiseienne Federico Sartucci solo materie prime di eccellenza, scelte quasi prodotto per prodotto, quali ad esempio Re Norcino per le carni suine, DOL per molti dei formaggi ed affettati, Mancini o Gragnano del Pastificio dei Campi a seconda del piatto e del formato più idoneo per la pasta, e così via per sviluppare un menù in cui propone, a pranzo ed a cena, i piatti classici della cucina italiana accompagnati da pani, paste e dolci fatti in casa oltre alle fantastiche praline realizzate con il Cioccolato artigianale di Bruco (fantastiche la pralina gianduia e fichi, il Boero con ciliegia di Vignola sotto spirito, quella tartufo e anice e il Cremino).
Qui tutto è curato dalla colazione all’aperitivo, dal pranzo alla merenda fino alla cena con la stessa qualità e il tutto viene servito con cura nei due ampi piani del locale realizzato con uno stile moderno con marmo, vetro e legno abbinati ad un tocco di antico dato dagli stucchi dorati già esistenti sui soffitti.
Al piano terra un ampio spazio caffetteria con un grande bancone in marmo e uno per il gelato, i dolci e le praline tutto home made, qualche tavolo per mangiare potendo guardare fuori sulla piazza dalle vetrate fumè, delle scaffalature per la mostra dei prodotti d’eccellenza che qui si vendono. Al secondo piano il panorama cambia e i 40 fortunati che di siederanno qui godranno della splendida Fontana del Mosè vista dall’alto che raramente ci si ferma ad ammirare presi dalla guida.
La cucina è semplice, ben distinta nei sapori e basata su una qualità estrema dei prodotti che paga dando grande sapore ai piatti. Ovviamente parlo per esperienza avendo assaggiato da una serie di sfiziose proposte per l’aperitivo al banco ad una serie di piatti per la cena iniziata con un assaggio di salumi di Re norcino e formaggi selezione DOL. Una saporita e leggera parmigiana di melanzane eseguita come tradizione (fritte le melanzane e ripiene di mozzarella con sugo al basilico) si faceva apprezzare sin da subito per il suo profumo e portava ad ancestrali ricordi sin dal primo assaggio. Veniva seguita da due primi che ci portavano prima in Liguria con le trenette al pesto (finalmente con fagiolini e patate!), poi in Campania con una semplice tagliatella pomodoro e basilico dalla dolcezza bilanciata ed infine nel Lazio con una carbonara dal guanciale croccante e dalla cremosità perfetta.
I secondi, uno di pesce e uno di carne, davano sfoggio delle moderne cotture per due piatti della tradizione: un polpo con patate “sfogiate” morbido all’interno ma croccante esternamente, accompagnato da una spennellata di salsa al basilico nel piatto; una guancia di manzo brasata al vino rosso resa “soffice” da una lunga cottura a bassa temperatura accompagnata da una purea di patate e da piccoli riccioli di patate “soffiate”. Entrambi i piatti ben eseguiti e molto buoni.
Infine i dolci al cucchiaio che accompagnavano l’assaggio di praline e cioccolate che mi hanno regalato un quarto d’ora di vero piacere gourmet tra creme, pistacchi, lamponi, ricotta, bignè, fragole…. un’estasi glicemica.