Mi chiamo Ciambella di Sant’Antonio e non sono dolce ma salata! Sono nata a Montelibretti in provincia di Roma, mi impastano per Pasqua e per Sant’Antonio, il Santo Patrono di qui, per poi mettermi vicino a salumi e formaggi per la colazione. Vado prima bollita nell’acqua e poi messa in forno ( mmmm mi ricorda qualche cosa…mi sa che ho dei parenti ebrei ), sono dorata e profumata di anice! Sono fatta con 5 uova, con tanta farina quanto basta per avere un impasto abbastanza duro, due cucchiai di olio extravergine di oliva, un po’ di semi di anice, un bicchiere da vino di Mistrà Pallini.
Vado impastata fino a che non sono soda. Poi mi danno una forma…divento una ciambella bella spessa! A questo punto un bel tuffo nell’acqua bollente in una pentola abbastanza larga (io sono larga!). Ogni tanto, mentre bollo, mi tirano su a galla finché non riesco a starci da sola…allora vuol dire che sono pronta per il forno! Mi asciugano, mi bucherellano con una forchetta (qui mi fanno il solletico!), e mi mettono al calduccio in forno finché non sono dorata (mi piace essere bionda!). A qualcuno piaccio anche con i semi di papavero sopra (ma che mi hanno scambiato per un bagel?)
P.S: ramonaincucina.com mi aveva cucinata, ma un’ orda di famelici abitanti della sua casa mi ha mangiata prima che mi potesse fotografare…ed è stato allora che acquaefarina-sississima.com gli ha prestato la sua foto dei bagel, i miei stretti parenti!