Sorpresa, stupore ed emozione sono le chiavi di lettura del menu di Etienne Bistrot. Qui un pranzo o una cena sono vere e proprie esperienze in cui il gusto è solo uno dei sensi coinvolti, mentre le portate sembrano uscite da un libro di favole in un’esplosioni di colori e trovate scenografiche, un esperienza dove ci si abbandona nelle mani dello chef Stefano Intraligi lasciandosi guidare attraverso i suoi percorsi di degustazione fatti con una cucina gourmet multisensoriale ed esperienziale.





Nel quartiere Trieste in Via Scirè 15 questo eclettico e particolare chef, presente tanto in cucina quanto in sala per raccontare i suoi piatti, ha interessanti trascorsi che lo hanno portato all’apertura di questo ristorante. Nipote di un cuoco di Casa Savoia, da cui ha ereditato un importante ricettario, ha una laurea in Ingegneria Elettronica, è autore di un romanzo con all’interno delle sue ricette, ha fatto un importante stage nella brigata di Heinz Beck alla Pergola (su proposta di Beck!), e realizzato una sua scuola di cucina proprio al civico di fronte al suo Bistrot e, soprattutto, ha un suo fantastico mondo da raccontare ai clienti attraverso i suoi piatti.



Da Etienne Bistrot si può scegliere tra 2 menù degustazione per tutto il tavolo, “Il Paese delle Meraviglie” e “Sogni di Latta” da cui lo chef estrapolerà a sua scelta alcuni piatti per una degustazione al buio che potrà essere di 10, 6 o 4 portate per “Il Paese delle Meraviglie” e di 10 per “Sogni di latta” (da 100 a 60 euro; trattandosi di due degustazioni al buio dove non sapete cosa vi capiterà, se non mangiate o gradite qualcosa o siete intolleranti/allergici ditelo al momento della scelta così da garantirvi un’ esperienza perfetta). I menu cambiano ogni due mesi e, insieme all’imprescindibile stagionalità, seguono fondamentalmente l’estro e le emozioni di Intraligi e la filosofia di ridurre al massimo gli sprechi. A questo scopo tutta la verdura e parte della frutta utilizzate per realizzare i piatti proviene dall’orto sinergico dello chef nel Parco di Veio. Grande cura anche per tutto il resto delle materie prime, selezionate accuratamente, e per lo più provenienti da piccole realtà del territorio.



Una volta seduti da Etienne Bistrot si proverà stupore davanti al Pane di cristallo con maionese vegana al cocco e germogli di ravanelli rosa, un piatto dove Intraligi ha voluto ricreare la sensazione di mordere la tazzina di porcellana, proprio come faceva il Cappellaio nel Paese delle Meraviglie. Una proposta bellissima e minimalista. Lo chef ama giocare con una buona dose d’irriverenza con i mostri sacri della tradizione romana, come nel caso della Gricia che da Etienne Bistrot diventa la farcitura di perfetti palloncini di pasta fresca all’uovo, con pere e lime, che stupisce. Ci si emoziona con la Rosa di rapa rossa marinata alla sambuca su crema di formaggio e mizuna corallo che arriva al tavolo insieme ad un paio di cuffie collegate ad iPod dai quali ascoltare Goodbye England’s Rose, la struggente canzone di Elton Jhon riadattata nel 1997 in onore della scomparsa di Lady Diana. Ci si sorprende, e ci si abbandona totalmente, gustando un piatto senza posate, senza mani ma solo con la lingua, leccando letteralmente l’Asso di cuori, una rivisitazione dell’Arrabbiata.Una delle chiusure finali è affidata alla tradizione che però non può non cedere a qualche lieve stravolgimento, come per la Cassata che viene composta direttamente davanti all’ospite su un foglio trasparente come se fosse la tela di un quadro. A colorarla però saranno la crema alla ricotta, i canditi fatti a mano, il crumble di mandorle e la neve di mandarino.





E’ una carta con circa 400 etichette a raccontare fedelmente la cura e la passione che Stefano Intraligi mette anche nella selezione dei vini, anch’essa di sua pertinenza. Si sceglierà tra tantissime etichette italiane di piccoli produttori, vini naturali, biologici e biodinamici, ma anche tra grandi vini di spessore internazionale ed un’eccellente selezione di vini francesi tra immancabili champagne e chicche provenienti dalla Borgogna e da Bordeaux.
Qualche info:
Etienne Bistrot
Via Scirè, 18 – 00199 Roma
Tel. 393 8902073
Aperto a cena dal lunedì al sabato
Aperto a pranzo il sabato
Chiuso la domenica