Jole a Testaccio è uno di quei luoghi dove si respira aria di cucina di casa, quella che profuma di ricordi, di pranzi dalla nonna, quella i cui sapori languono in qualche ricordo d’infanzia ma che sono pronti a risvegliarsi al primo morso.
Ed è da queste sensazioni che sono partiti Luca De Medio, da 25 anni operativo nel settore ristorativo, e Luca Piperno, proprietario del Ristorante “Dolce” in via Tripolitania, trasformando i loro ricordi in realtà e la loro passione per la cucina in piatti genuini dal gusto verace, sempre rimanendo fedeli alla tradizione culinaria della città. Ricette semplici come quelle di nonna Jole, da cui ha preso il nome il locale del nipote Luca, ricette di famiglia tramandate di generazione in generazione che rispecchiano i sapori di un tempo e che qui tornano a essere quanto mai attuali con piatti che comunicano un territorio e la specificità dei suoi prodotti, ma anche valori autentici e porzioni abbondanti.
L’atmosfera è familiare e l’attenzione dai proprietari, con la loro solarità e le loro premure, non può far altro che farti sentire a casa con una ristorazione casalinga che mescola le usanze giudaico-romanesche a quelle delle massaie del sud, seguendo sempre il ritmo delle stagioni.
Altro aspetto conviviale, come sulle tavole di una volta, da Jole c’è la “Pagnotta”, un pane croccante da spezzare insieme con un gesto conviviale ed antico prima di iniziare il pasto, in attesa che arrivi ciò che si è ordinato in stoviglie, tazzine vintage, o portapranzi come quelli degli anni ’50, bevendo cocktail della vecchia scuola in coppe di cristallo o vino in bicchieri old style.
Fiore all’occhiello della cucina di Jole la pasta all’uovo fatta in casa e tirata rigorosamente a mano, la cui massima espressione si ha nei ravioli, il must del pranzo della domenica, che qui racchiudono una tenera coda alla vaccinara insieme a tante altre proposte che seguono l’estro del cuoco, e le stagioni.
Tra i primi, oltre a quelli tipici romani, ci sono anche gli gnocchi ai tre pomodori, stracciatella e basilico; le orecchiette di grano arso con broccoli, mandorle tostate e peperone crusco; i tagliolini di farro con cicorietta selvatica, alici fresche e pecorino. Ma prima della pasta, molto divertente la linea degli antipasti e la formula del pre-antipasto abbinato a cinque divertenti drink serviti in bicchieri come una volta: c’è “La bicicletta” con birra e gazzosa, “Da giovanotto” con Biancosarti e soda, “Nonno beveva” con vino rosso e gazzosa, “L’apertass”con Aperol e cedrata Tassoni, Lo “Spritz” e lo “Spritz al carciofo” con Cynar.
Anche qui abbinano piatti che ricordano l’infanzia come per “La chicca di zia” i pomodori al riso mignon con patatine al forno serviti su sottobicchieri, la “A merenda” la panzanella con alici marinate e verdure tagliate su misura, servita nel portavivande, o “La mano di nonna” polpette di bollito con sugo alla amatriciana servite con un panino ripieno di sugo di cacio e pepe. Non poteva mancare in menu la trippa, qui chiamata “Trippetta” e servita al sugo con la menta, il pecorino romano e i crostini di pane al rosmarino.
Tra i secondi “E sempre domenica” con gli involtini alla romana, o si sta “In famiglia” con le polpette di Jole, si va “A tavola con i bimbi” con le fettine panate con le patate, si passa “Dalla barca alla brace” con il polpo rosticciato con crema di ceci e cicoria, si sta “Come a casa” con il filetto di manzo con verdure e patate.
Anche i dolci sono un goloso dejavu con la granita di caffè con panna e gelato di zabaione servita nel bicchiere di vetro, le bombette fritte con crema o Nutella, il Tiramisù e la Millefoglie con ricotta e visciole sciroppate. Nel complesso la sua proposta è il ritratto della nuova cucina popolare romana, senza troppi vezzi in sala e nei piatti, ma che riesce a soddisfare ampiamente il cliente.
In piazza Orazio Giustiniani, ai piedi del Monte dei Cocci, l’atmosfera di Jole è particolarmente accogliente nella parte interna del locale tra poltroncine in velluto, tavoli nati dal recupero di finestre, un mobile stereo per diffondere il suono dei vinili e un angolo bar che ricorda quelli dei locali di provincia degli anni ’30. Gradevole anche il dehor protetto da una siepe e da grandi ombrelloni illuminati con fili di lampadine.
Mangiare da Jole è un gusto accessibile per tutte le tasche perché il prezzo medio scegliendo alla carta è di circa 25 euro a persona (bevande escluse). Dal lunedì al venerdì si può fare anche un light lunch, mentre la domenica c’è il classico pranzo domenicale in famiglia più ricco.
Qualche info:
Jole – in cucina con amore
Piazza Orazio Giustiniani n.2
Tel. 06.5741382
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena (tranne il sabato a pranzo)