Bellezza, intimità, ricercatezza e nuova eleganza per gli spazi scenografici del Vilòn, il Luxury Hotel romano che trova spazio in un’ala dell’imponente Palazzo Borghese in via dell’Arancio, unico albergo nella capitale ad essere nella it list 2019 di Travel&Leisure dei nuovi alberghi più belli al mondo.
Varcare la sua soglia velata da una tenda di velluto, vuol dire inebriarsi gli occhi di eleganza, in spazi che si snodano con un lusso appena sussurrato tra combinazioni armoniose fra oggetti, materiali e colori in stile Deco. Un percorso da seguire fino ad arrivare al suo In Salotto, un Lounge Bar dove oziare ascoltando buona musica, dal jazz alla bossa nova, mentre si sorseggia un aperitivo con finger ogni volta diversi su scelta dello Chef Gabriele Muro, o dove si può beve un the accompagnato da un dolce, o mangiare al bancone o sui divani, a tutte le ore, scegliendo da una Carta light che però è molto più che soli bites.
L’atmosfera è molto rilassante e easy tra i divani colorati e il bel bancone in rovere e ottone dove la bar lady del Costa Rica, l’affascinante Magdalena Rodriguez, con grande professionalità ed estro nel bere miscelato, ci trasporta verso atmosfere tropicali con il suo stile di mixology.
Facendo un grande uso di spezie, erbe aromatiche, fiori come i boccioli di rosa, fiori di malva e di lavanda, sciroppi (il tutto fatto da lei), utilizzando gli amati Rhum, le Tequila, e i Mezcal, ha realizzato una carta con 18 Cocktails che includono dai classici come l’Hemingway Daiquiri, il Bamboo Martini, l’Old Pal, alle molte ricette vintage e i Signature Vilòn, come il Sangue Nobile, il Luxurious Spritz, l’Ottobrata Romana dove è il Blue Curacao a ricordare le sfumature dei cieli romani, e il “100 years of Negroni” che la Rodriguez affina in una caraffa di cristallo, perché qui è “Pura Vida” come dicono in Costa Rica!
Da questo salotto sia accede ad una deliziosa quadreria dopo aver attraversato il patio interno. Arredato con piante e riscaldato in inverno è il prolungamento esterno del precedente spazio che offre gli stessi servizi, anche qui per vivere un’emozione totalmente lontana dagli standard lontani da ogni frastuono assaporando un’atmosfera coloniale, quasi esotica.
E poi, un po’ nascosta da occhi indiscreti, in fondo a In Salotto, c’è “Adelaide” con il suo “cuoco di casa”, perché Vilòn è una grande casa dove non manca la cucina e dove grazia e accoglienza vivono nel segno di un’eleganza senza tempo. Una casa dove l’estro creativo di Paolo Bonfini, scenografo cinematografico e designer romano, ha creato una sovrapposizione di stili diversi, con palette vivaci, marmi pregiati, legni dalle venature calde e mobili disegnati su misura, dove le opere sono state scelte dal fotografo fiorentino Massimo Listri, e poste negli gli spazi ai quali è stato Giampiero Panepinto a infondere un tocco di estrosa creatività fatta soprattutto di colore, fantasie dei tessuti a contrasto cromatico.
Da “Adelaide” è la colazione a buffet e alla carta il primo momento di felicità gourmet che fin dal primo mattino accoglie anche agli ospiti esterni all’hotel. Il buffet è pieno di colore, fragranza e sapori, con croissant, brioche, lievitati, tanti tipi di pane e dolci da credenza appena sfornati, marmellate, confetture e composte di frutta, taglieri di formaggi, salumi, succhi e centrifughe, frutta fresca e una selezione di frutta secca, mentre dalla cucina escono uova cucinate in tanti modi diversi o ciò che il cliente richiede in base alle proprie esigenze. Una colazione gioiosa e colorata che già racconta l’inclinazione dello chef partenopeo Gabriele Muro verso il cibo e la cultura della tavola, di quell’amore e quella passione che poteva avere il cuoco di una famiglia aristocratica d’altri tempi che sapeva coccolare con la sua cucina fin dalle prime ore del mattino.
Questo “cuoco di casa” nato sull’isola di Procida 35 anni fa, ma romano di adozione, è stato docente al Gambero Rosso Academy, un anno da Achilli al Parlamento e presso realtà stellate in Spagna e in Svizzera, con un passaggio da Pietro Leeman al Joia Alta Cucina Naturale in giovanissima età, porta da Vilòn piatti dal gusto contemporaneo, ma estremamente veri, accanto alla possibilità di poter chiedere anche un piatto “del cuore” della tradizione familiare.
Nel suo menu non possono mancare citazioni romane e piatti simbolo della classicità mediterranea rivisitata secondo uno stile fatto di semplicità e memoria, intuizione e storia, concretezza e creatività equilibrata, attenzione alla stagionalità dei prodotti, alle verdure dell’orto, alle paste artigianali, alle tecniche di cottura leggere nel pieno rispetto e valorizzazione di una materia prima rigorosamente del territorio.
Con mise en place con stoviglie della Manifattura Ginori e porcellane di gusto orientale, sui bei tavoli dai piani smaltati che fanno di “Adelaide” una sala da pranzo calda e accogliente, si servono piatti come il Polpo arrosto laccato agli aromi di India, salsa alla provola e friarielli ripassati; Il Fungo Carnivoro, un fungo porcino con sfilacci di vitello e la sua salsa; L’Astice di Scipione, dell’Astice scottato con crema e sfoglie di rape allo scalogno (antipasti dai 19 ai 22 euro).
Tra i primi l’Ajo Ojo e Baccalà con Spaghettoni di Gragnano “Pastai Gragnanesi”, aglio olio, baccala sfogliato e mollica di pane; Fiori di Zucca, ovvero Paccheri di Gragnano pastai gragnanesi saltati con calamaretti, spuma di zucca violina e crumble di olive; Nerone, Ravioli di grano arso farciti di burrata, broccoli ed alici del Cantabrico; infine il Risotto del Cardinale, Riso Vialone mantecato al formaggio erborinato, racchiuso in una foglia di rape rosse (primi piatti dai 26 ai 28 euro).
Tra i secondi, con l’arrivo della bella stagione entreranno in menu una cromatica Triglia evergreen con le fave, le Linguine ai ricci di mare, la Pezzogna, polvere di capperi e limone candito. In questo periodo ancora troviamo Porgi l’altra guancia, ottimo stracotto di guancia su crema di carote speziate e nocciole del viterbese; ll Vizio del Marinaio, intrigante sandwich di spigola, scarola ripassata, lattuga di mare e caviale; Come un Baccalà alla Livornese fatto con Morro di Baccalà, coulis di pomodoro crudo, veli di cipolla, olive e capperi; Un Pollo Incavolato realizzato con petto affumicato, roll di coscia al mais tostato, senape e cavolo nero toscano (secondi piatti dai 28 ai 36 euro).
Catalizza l’attenzione la Carta dei Dolci a cura del giovane ventisettenne chef pâtissier Andrea De Benedetto. Tra i più apprezzati troviamo Non sbirciare, un biscotto morbido al cioccolato, pere speziate, semifreddo al gianduia, meringa al moscovado e nocciole pralinate, e il Mont Vilòn, il dolce più iconico, una sfera di meringa ripiena di salsa di caki freschi, mousse alla vaniglia e spaghetti di marroni. Con Un Souffé dal Cuore Grande al cioccolato con sfera al fior di latte, e Le Mele di Nonna Tétta, un Soffice alla cannella, mele infuse con vaniglia e limone, crema calda al limone, pinoli caramellati e uvetta al rum, la memoria torna alla tradizione per poi rifare un balzo nel presente con Mascalzone Italiano, una Mousse al mascarpone e lime, ganache salata al pistacchio, composta di lamponi, frolla sbriciolata e lamponi (dolci a 18.00 euro).
Articolata, e affatto banale, la Carta dei Vini con una scelta tra oltre 80 referenze che spaziano dai grandi classici italiani suddivisi per aree geografiche a una selezione di champagne, offre anche informazioni sui vitigni e spunti.
Se vi stavate chiedendo del perché della scelta del nome Adelaide, la risposta è questa. E’ in omaggio alla Principessa Adelaide Borghese de la Roche Foucauld, moglie del Principe Scipione Borghese, donna d’indole colta e generosa, che in quest’ala di Palazzo Borghese volle la Prima Scuola per Fanciulle Povere, affidandola alle monache francesi Figlie della Croce perché realizzassero il suo sogno “educare quelle bambine meno fortunate a quell’onestà di modi, atti e pensieri che le avrebbe distinte per la loro eleganza“.
Qualche info:
Adelaide e In Salotto Ristorante & Bar all’interno del VILÒN Luxury Hotel
Via dell’Arancio 69 – 00186 Roma
tel. 06/878187