Si apre un nuovo corso avanguardista per Caffè Propaganda. Dopo un restyling degli spazi, il 19 aprile si sono riaperte le sue magnifiche porte nel cuore di Roma a pochi passi dal Colosseo, lanciando una nuova sfida con cui non vuole solo inventare qualcosa di nuovo nel piatto o nel bicchiere, ma far sentire l’ospite parte di un nuovo scenario catapultandolo in un mondo di alchimie alcoliche e di meraviglie create da una cucina rigorosa e personale.
“Avanguardia” è dunque la parola d’ordine, espressione di un contemporaneo concetto di accoglienza che si rispecchia anche negli spazi del locale suddivisi per zone tematiche. Il bar mixology ove al centro sono i grandi distillati pronti per gli alchimisti Patrick Pistolesi e Livio Morena che propongono “Hotel Avanguardia”, la nuova carta dei cocktails, storia e destinazione finale per chi cerca il meglio dell’arte della mixology giunta alla maturazione. In una seconda sala il ristorante vero e proprio, guidato dal nuovo chef Fabio Pecelli, un veterano delle cucine della capitale che si è destreggiato tra importanti esperienze in ristoranti stellati (come il Reale di Niko Romito o il Giuda Ballerino), responsabilità da executive chef (Pastificio San Lorenzo) e da resident chef della scuola di formazione culinaria Coquis – Ateneo della Cucina Italiana.
Lo chef Fabio Pecelli, sempre fedele al suo credo di “no omologazione”, propone un gusto evoluto, frutto di tecniche rigorose e di prodotti di qualità, una cucina dove non si inventa né si improvvisa, ma il piatto racconta una storia, fatta di tradizione e di ricerca, di un grafismo personale che riporta ai colori degli ingredienti, piatti in cui l’ospite viene coinvolto con immediatezza da forti sensazioni gustative.
A sostenere la sua attenta ricerca delle materie prime, sono intervenuti i proprietari che hanno dato vita a Monterotondo a un vero e proprio orto biodinamico che rifornirà il Caffè Propaganda degli ortaggi e delle verdure necessarie, come le ormai rare misticanze. Cura, ricerca e attenzione anche per la selezione di farine, macinate a pietra, come per tutti gli alimenti utilizzati al Caffè Propaganda che vengono realizzati in cucina (tranne la pasta secca): dai pani ai grissini, dagli appetizer come il Sofficino ripieno o il Cono di broccoletti e pecorino, a tutte le paste fresche.
Il pranzo vede un menu leggero e dinamico pur seguendo la tradizione e la golosità: imperdibili il Cartoccio di alici fritte con maionese al wasabi (una vera tentazione: si fanno mangiare come le ciliege…), il Cuore di baccalà, crema di patate e capperi e l’Uovo in camicia con salsa al Parmigiano e verdure.
La carta la sera è invece quella dove la ricerca e la dedizione dello chef trovano miglior espressione: tra le varie proposte ricordiamo il suo magnifico Tortello liquido di carbonara (una sfoglia sottile e liscia che racchiude tutto il gusto della carbonara allo stato liquido, completato da uno zabaione salato e dal guanciale croccante); il Lenzuolo di seppia alla Luciana con pane nero cafone, dove la semplicità del nome del piatto non racconta la complessità della lavorazione della seppia che viene ridotta quasi in polvere e poi ricostruita, concentrandone il sapore, e unita con gli altri elementi classici del piatto come le patate e il pomodoro. E poi la Quaglietta farcita, il suo sugo e il suo ovetto, dove, anche qui, la quaglia ha subito importanti lavorazioni venendo totalmente disossata “a guanto” (aprendola dalla schiena) e ricomposta con una farcitura di salsiccia, n’duja, uvetta e pinoli, accompagnandola con il fondo delle sue ossa e con il suo ovetto in tegame. Morbida e saporita la Pluma di maiale iberico, cenere, cipolla, mela e senape (che gioca con le morbidezze della carne, fatta cuocere lentamente a bassa temperatura, e con i contrasti tra la sua sapidità e le dolcezze della frutta e della cipolla). Infine, l’Ovo…Misù, che simboleggia la nascita del tiramisù, con un guscio croccante, tutto da assaggiare, una dedica particolare a Paolo Parisi e alle sue uova, le uniche utilizzate al Caffè Propaganda.
Una deliziosa bomba fritta alla crema che arriva in tavola bollente, fritta al momento, incartata e sigillata dal suo adesivo “Boom!”, è divertente e fumettistico richiamo per raccontare un’esplosione di romanità per il palato e può essere la conclusione di un’ottima serie di assaggi.
A far da cornice alle proposte gastronomiche dello chef Fabio Pecelli una zona ristorante più raccolta e curata per dar maggiore importanza al servizio e alla piacevolezza della cucina con una rinnovata illuminazione e nuovi arredi, separata dalla zona mixology da una scenografica porta di ferro e vetro, ombreggiata da una tenda rosso carminio.
Caffè Propaganda ha così due anime in un solo luogo, una del cibo come accompagnamento a vini, distillati e cocktails o una che è l’esatto contrario, in cui la proposta del buon bere ruota intorno ai piatti dello chef. Un gioco delle parti, in cui il filo conduttore è l’Avanguardia nel gusto, che sia di un piatto o di un drink, come voluto da Maurizio Bistocchi, Daniele Quattrini ed Edoardo Caracciolo, storici patron del locale, che hanno investito energia, capitali e passione per allontanarsi dai manierismi per far si che ogni serata trascorsa al Caffè Propaganda sia “reale” e unica.
Come è unico l’“Hotel Avanguardia”, la carta dei cocktails che farà attraversare il mondo intero attraverso le camere d’albergo di varie nazioni e continenti, racchiudendo in ognuna, tra le sue carte da parati (che saranno storie nelle storie) e i suoi scenari da fiaba, un distillato d’eccellenza che ne rappresenta il cuore. Ogni stanza sarà rappresentata da racconti, suggestioni, profumi e sapori diversi e in essa verrà presentato un whiskey o un rhum, una vodka o un gin accompagnato dal cocktail che più di ogni altro lo rappresenta. Voltando pagina, della stessa stanza verrà presentata la sua evoluzione, la sua anima all’avanguardia, con un cocktail di nuova concezione creato dal bar manager Patrick Pistolesi.
E come si sa non c’è futuro senza passato, e la nuova prospettiva riguarda anche l’abbracciarlo senza rinnegarlo, trasportandolo in un presente quasi futuristico: e allora ecco a voi il Calippo, un gioco alcolico ghiacciato che rimanda all’infanzia; il Latte e menta che rende inaspettato il connubio con un raffinato rhum haitiano, e la Cherry Cola, la prima bibita imbottigliata direttamente al Caffè Propaganda, totalmente fatta in casa e dalla formula segreta. La proposta alcolica ha anche di 25 distillati premium, molto rari e pregevoli, alcuni realmente introvabili.
Il percorso ovviamente non sarebbe completo se non fosse accompagnato da piatti che ne esaltassero le sensazioni olfattive e gustative, ed è qui che riscende in campo lo chef Fabio Pecelli che ha inserito in ogni stanza dell’Hotel Avanguardia una combinazione di piatti, lasciando all’ospite la libertà di scegliere ove sostare e quanto soffermarsi, mentre una selezione di proposte realizzate esclusivamente per il Bar completano la proposta gastronomica dando enfasi alla materia prima.
E visto che Caffè Propaganda è una delle culle del buon bere romano, ogni martedì e mercoledì si potranno degustare 14 distillati purissimi guidati dai bar tender che illumineranno la via per la ricerca dell’essenza di ogni alcolico, bandendo la fretta e lasciando spazio alla rilassatezza e alla comprensione acquisita grazie all’esperienza dell’assaggio. Si inizierà con i nikka giapponesi, poi un whisky europeo, uno americano, un sake e shochu, il vermut, il gin, la vodka e il rum, la tequila, il mescal, il pisco casacca, il cognac e calvados, fino ai liquori europei.
Ma il team che è partito verso i lidi lontani dell’avanguardia è al completo solo se si citano due importanti e blasonati professionisti del settore: Enrico Camelio, formatore e professionista della sala, un vero guru della formazione giovanile e selezionatore per importanti gruppi alberghieri internazionali e di Valerio Capriotti, già direttore di sala e sommelier presso il bistellato Ciccio Sultano del Duomo di Ragusa (eletto Sommelier dell’anno da Identità Golose).
C’è così un servizio con ragazzi giovani, freschi e con un’innata capacità di offrire al cliente sempre la migliore accoglienza e ospitalità, mettendosi al servizio con disponibilità e semplicità, una carta dei vini con prodotti non solo noti, ma anche vini “fatti con l’uva”, come ama dire Valerio Capriotti, vini che rappresentano un ritorno alla terra, all’origine e al lavoro dell’uomo: ogni sorso sarà un viaggio senza scorciatoie dove ritrovare l’essenzialità dei sapori e delle persone. Come poi è oggi Caffè Propaganda.
Qualche info:
Caffè Propaganda
Via Claudia 15, 00184 Roma
(+39) 06 9453 4255
Martedì – Domenica | 12:00 – 02:00