Calde, croccanti, italiane, sono le chips e le stick fritte al momento che stanno conquistando Roma con la loro innegabile bontà. Sono le patate di Fries delicious potatoes, che dopo una prova estiva ad Ostia, ha aperto la sua patatineria (ebbene si chiama così) in via di Porta Cavalleggeri 19, vicino al cupolone. Provate il primo giorno di apertura al pubblico in un orario topico (le 14.00), felicemente mi stupisco subito del fatto che non ci sono in giro odori di fritto nè a media nè a distanza ravvicinata (poi scopro l’uso delle friggitrici olandesi con filtraggio automatico e controllo elettronico della temperatura dell’olio di arachide italiano selezionato in cui sono fritte); la fila, seppur esistente, scorre veloce grazie ad una sorridente e velocissima signorina (sorrisi e velocità sono sempre ben graditi) che sala e porziona le patate fritte (con la buccia come tradizione belga vuole!) in cartocci termici riciclabili capaci di mantenerne la fragranza, in base alla misura che uno sceglie tra le quattro possibilità Stick small a 3,00 euro, Large a 4,00, King Sise a 5,50 e Chips a 2,50. Per gli amanti delle chips la scelta può ricadere sulla versione Tornado, una patata tagliata a spirale, arrotolata su uno spiedino e fritta di fronte ai vostri occhi.
Non esistono patate fritte che si rispettino senza salsa: un paio di spruzzate di extra sapore spemuto dai dispenser sopra il bancone (con una divertente mungi-salsa) e il cartoccio è serito!
Ovviamente di salse ce ne sono per tutti i gusti e tutti i regimi alimentari: ne conto 21 sulla lista appesa fuori dal locale (la prima è gratis, per la seconda si paga un supplemento di 0,50 euro), dalle 13 classiche belghe alle 8 senza glutine oltre alle 6 vegane realizzate magistralmente dalla giornalista e chef vegana Alessandra Rotili.
C’è solo l’imbarazzo della scelta sono tutte ottime: dalla classica BBQ con pomodoro e peperone, gettonatissima e gluten free, alla Curry ricca di sapori orientali e ottima per le patate fritte; dalla Frite Souce a base di maionese aromatizzata alla Samurai salsa rosa dal gusto secco e piccante….e poi l’Algerina con spezie orientali senza alcool e grassi animali, la Cheddar Cheese con il classico formaggio britannico, la Snack Souce fresca con pizzichi di senape e cipolla o, per i palati più delicati (non necessariamente femminili), la Jasmine dal gusto speziato ma dolce e delicato…e molte altre ancora! A tutto questo ben di dio si aggiunge ogni mese una salsa pensata da uno chef: ad aprire le danze è stata la cacio e pepe di Arcangelo Dandini (street food con Supplizio e tradizione con L’Arcangelo) che sarà seguita a breve da altre creazioni gourmet.
Anche il bere è selezionato: oltre a birre e bevande in bottiglia, alcune gluten free, birra alla spina artigianale creata dal birrificio Aurelio, che ispirandosi al colore di due patate, ha creato la chiara Miranda e la rossa Lady Rosetta. Provata la chiara…ammetto perfetta con le patate per il suo aroma agrumato di limone.
Ma a chi è venuto in mente di portare a Roma patate italiane selezionate da agricoltura integrata del viterbese o di Avezzano (dipende dai periodi dell’anno), lavate, tagliate e messe a bagno in acqua fredda per perdere l’amido, fatte scolare e fritte al momento di fronte al cliente in olio al 100% di arachide anti colesterolo, bianche e sode al loro interno, rivestite da una sottile buccia croccante, calde, assolutamente non unte (le ho toccate con mano), ben salate e fondamentalmente ottime?
Quattro amici -imprenditori che amano il buon cibo e che, ognuno a modo loro, ha portato il loro contributo per dare vita a Fries: iniziamo da Raffaella Ghislandi, interior designer ed esperta di comunicazione, mente creativa del progetto, che tra un sorriso (sempre gradito come sopra), un cartoccio con salse vegan e un Tornado da leccarsi i baffi mi ha raccontato con passione di questa avventura di concezione Belga ma totalmente nuova per l’Italia; il fratello Francesco Ghislandi proprietario del ristorante Pomodori Verdi Fritti a Casalpalocco nonché amante delle biciclette tanto da appenderne una nella patatineria; l’imprenditore Giovannino Glorio e il simpatico Domenico Sciarria (immortalato in una mia foto per la serie “chi si nasconde dietro le salse?”), titolare dell’omonima azienda da dove provengono, con una filiera cortissima, tutte le patate cucinate da Fries, come dire dal campo al cartoccio. Insomma quattro amici-imprenditori che hanno creduto e investito nello street food gourmet con protagonista un tubero di fama planetaria.
Volete proprio che trovi un cavillo in questo quadro golosamente perfetto? Una spruzzata di salsa in più sui cartocci non ci starebbe male. Buon appetito.
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