Se amate le novità De Zhuang fa per voi! Direttamente dalla Cina è arrivato l’Hot Pot della vera tradizione cinese dove scegliere infiniti gradi di piccantezza. Aperto da poco più di un anno, a pochi passi da Piazza Vittorio, è famoso per i suoi speciali tavoli con i loro fumanti calderoni in condivisione. Qui, in tre comparti, o in una griglia con più spazi, trova posto il brodo di ossobuco che può essere liscio e di vari tipi come quello di pomodoro e funghi porcini, ideale per un’esperienza tutta orientale. Bisogna poi scegliere il grado di piccante in una scala di 6 gradi di piccantezza, da 12 fino ad un massimo di 75 gradi!!
Il grado di piccantezza del Signor Lu
Un’intensità del piccante data dall’olio di grasso animale, tutto fatto in casa, brevettato e registrato dalla casa madre come “Il grado di piccantezza del Signor Lu”, grasso che si presenta come dei grandi numeri appoggiati su mucchi di peperoncini e spezie varie. Il cameriere mette il brodo caldo, comincia a bollire grazie alla sottostante riscaldamento, il grasso si scioglie, ed è pronto per poterci tuffare ciò che si è ordinato. Ma non abbiate paura, gli altri due brodi non saranno piccanti, o tutti e tre se volete, tanto scegliete voi da De Zhuang.








Cosa si mangia da De Zhuang
Ora è il momento di prendere le vostre bacchette, particolarmente lunghe per agevolare la cottura nell’Hot Pot, e tuffare (agitandolo senza lasciarlo!) l’alimento scelto. Protagonista indiscussa del brodo è la carne, carpaccio di manzo o sakura di agnello o manzo, le tenere interiora come l’intestino di maiale, o il sanguinaccio e la coda, ma anche il pesce e la golosa polpa di gamberi contenuta in un prezioso cofanetto. Poi le verdure e la pasta come gli spaghetti di soia, o gli gnocchi con patate rosse cinesi. da De Zhuang ogni ingrediente immerso nel brodo fa risaltare l’altissima qualità della materia prima che viene così valorizzata nei sapori che non vengono mai coperti, come invece spesso accade in altre cucine. E poi funghi Pinggu, cavolfiori cinesi, alghe, zampe di gallina e anatra, lingua di anatra, trippa pregiata, ma anche chele di granchio reale e tofu affumicato. Tutti ingredienti di primissima scelta, da abbinare a piacimento seguendo solo il proprio gusto. Come si fa a vedere se sono cotti? Agitandoli nel brodo e, quando cambiano colore, bastano pochi secondi in più per essere gustati.
In carta tante altre proposte tra cui anche piatti già cotti come gli involtini, il riso saltato con manzo o uova, i ravioli, dell’ottimo maiale fritto con la paprica e tanto altro. Infine i dolci dove spiccano la coreografica gelatina con frutta cinese e cioccolato, e i mochi al te matcha e al cioccolato.

















Fondamentale la salsa di accompagnamento a ciò che cucinerete nel vostro Hot Poot da De Zhuang: in un bancone troverete quella di satai, di sesamo, d’ostrica, di arachidi, soia e molte altre, e per chi è alle prime armi con l’Hot Pot, solo qui c’è la salsa universale, quella per non si sbagliare mai! Tante poi le bevande da accompagnare, dalle birre al vino rosso, dalla soia a quella di cocco, ideali per contrastare il brodo caldo o il piccante.



Giorgia Chen, la padrona di casa figlia di ristoratori cinesi cresciuta in Italia, ma grande viaggiatrice e amante di culture diverse che hanno impreziosito la sua cucina, ha portato a Roma l’essenza delle Chinatown di tutto il mondo in un locale dagli spiccati arredi orientali nei toni del rosso (80 coperti distribuiti per 20 tavoli), un locale dove si può scoprire il vero spirito della condivisione dell’Hot Pot. Cucinare divertendosi mentre si gioca con nuovi sapori è il concept che da poco più di un anno ha attirato e convinto anche la clientela occidentale oltre a quella orientale. E poi, come si dice? Se ci vanno anche i cinesi a mangiare in un ristorante cinese deve essere buono per forza!
Qualche info:
De Zhuang
Via di San Vito 15/16 Roma
TEL. 06 57297420
Aperto tutti i giorni a pranzo e a cena, tranne il martedì