Don Pasquale, all day dining tra irriverenti suggestioni teatrali

Arriva sulla scena romana il Don Pasquale, un ristorante sensuale ed eccentrico nel décor, un salotto dall’anima vagamente pop, uno spazio a tinte forti, cool ma decisamente unconventional. Indubbiamente colpisce al primo sguardo con il suo effetto scenografico nel fare da palcoscenico all’Hotel Maalot in via delle Muratte, in un palazzetto ottocentesco a due passi da Fontana di Trevi che fu la casa di Donizetti per nove anni, i più prolifici della sua produzione, come ricorda la targa sulla parete esterna. Da qui il nome Don Pasquale, come quell’opera buffa del 1842 dal tono giocoso con tanti riferimenti alla Commedia dell’Arte, che oggi ha ispirato le tante suggestioni teatrali che sono in questo nuovo albergo romano con salotto firmato dall’Architetto Roberto Antobenedetto di RPM Proget.

Un ampio lucernaio che sovrasta la corte centrale dove si trova il Don Pasquale, in cui si riflettono le luci di una lampadario a bracci sontuoso e scenografico, 60 coperti tra tavoli di sapore rétro in maioliche portoghesi con disegni di antichi pizzi e poltroncine di bambù verniciate di nero, l’azzurro pavone dei lunghi sofà centrali a contrastare con quello rosso contro la parete marrone dove tra le modanature trova spazio il divertissement della scenografica quadreria settecentesca con i dipinti disposti fittamente fino al soffitto. Qui solo all’apparenza campeggiano capolavori storici, avvicinandosi ci si accorge che tutti giocano con l’originale in modo impertinente: ecco Maria Antonietta che mangia il gelato, la dama il cui turbante è una gigantesca aragosta, o i fiamminghi tatuati, un  “Almost Classic”, questo il nome della serie di dipinti a tratti irriverente, firmata Stanley Gonczanski.

Come in un boccascena lo spazio del Don Pasquale si articola con il cocktail bar che si staglia in secondo piano incorniciato dietro due archi lasciando intravedere l’effetto scenico della bottigliera retroilluminata, il rosso magenta alla parete, il bancone di ottone ed ebano, le insolite sedute in vimini, gli specchi che aggiungono riflessi dorati alla luce. Al lato, uno studiolo/reception con camino, pieno di libri ed oggetti, uno spazio sdoganato dalla sua principale funzione per la collocazione, come lo è il cuore del Maalot, la sala del Don Pasquale che accoglie il cliente, dopo un breve corridoio di ingresso, come in un salotto. Tutti gli ambienti sono fluidi e aperti, tutti destinati a spazi d’ospitalità e convivialità, nessuna atmosfera impostata, il Don Pasquale ribaltata l’idea stessa di un ristorante d’hotel 5 stelle. Dovunque si può fare colazione, bere un caffè, fermarsi a pranzo o sorseggiare un tè nel pomeriggio, prendere un aperitivo, tirare fino a cena o sorseggiare un cocktail dopo, sempre in un’atmosfera chic informale, e con una certa aria cosmopolita ed eccentrica tipica dei posti dove passano viaggiatori da tutto il mondo.

Il menu del Don Pasquale, disegnato come fosse un programma d’opera, è scandito in due Atti anticipati da un Preludio, più l’Intermezzo con una scelta di tre insalate e un dolce Epilogo. Menzionati perfino i Cambi di Scena, quella piccola sezione di menu nel menu con tre grandi classici d’hotel e d’oltreoceano, primo tra tutti il più gettonato tra le celebrities, l’avocado toast.

Un all day dining anche solo per un piatto o una sequenza di sfizi, alcuni in stile street food. Piatti e proposte anche da condividere come il crudo di mare per cominciare magari seduti nella cocktail room con una collezione di rum, e dove la drink list accompagna il cliente anche per tutta la cena, o seguendolo al tavolo dove il cocktail può essere personalizzato in vase alle scelte fatte in menu.


Sapori locali, leggerezza, molto gusto nei piatti per uno stile eclettico da bistrot contemporaneo firmato dallo chef Domenico Boschi che ha esordito nel cuore della movida capitolina ma ha nel dna le origini amatriciane.  Alcuni piatti del Don Pasquale sono degli evergreen della romanità sia nel Primo Atto che nel Secondo, come gli Spaghettoni all’Amatriciana, i Tonnarelli Cacio e Pepe, i Bombolotti alla Carbonara, le  Linguine Ajo, Ojo e Scorfano, le Eliche e broccoli, e tra i secondi il Baccalà fritto e carciofi, il Pollo alla cacciatora con Schiacciata di Patate, il  Vitello alla Fornara, le Costolette d’agnello servite con la sua salsiccia e  cicoria.

In menu il Preludio risuona lieve e delicato con il Crudo di mare, le Mazzancolle arrosto con puntarelle, burrata, e scaglie di Mandorle, con i Supplì sia classico che ai funghi, sia al tartufo o alla crema di scampi. Il Carciofo alla romana, il Baccalà mantecato, la Bottarga d’uovo uovo bio con spuma di patate e Cardoncelli, i Gamberi croccanti serviti con insalatina alla Puttanesca, e la  Parmigiana di melanzane concludono la  proposta degli antipasti. Infine l’Epilogo ad alto tasso di golosità con l’ottimo Tiramisù accompagnato dal Taco Cioccolato e Lamponi, la Cheesecake al Mango e il Crumble di Mele.

Anche la mise en place, per quanto elegante e curata nei dettagli segue l’ironia della scena rompendo gli schemi da ristorante d’hotel 5 stelle, alle volte in tavola molte delle pietanze arrivano su padellini e tegamini d’acciaio con manici in ottone, come tra gli antipasti ci sono plateau da condividere con fare conviviale scegliendo in abbinamento vini al calice o dalla Carta che spazia tra le regioni e offre anche una buona una selezione di champagne, il tutto con un servizio attento, amichevole ma discreto.

Qualche info:

Don Pasquale – Restaurant & Bar

MaalotRoma

Via delle Muratte 78

tel. 06/878087

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