Alle volte quello che si ritiene uno “scarto alimentare” può stupire, può trasformarsi e raggiungere la nostra tavola e, credeteci, può avere anche effetti salutistici se inserito all’interno della dieta mediterranea unito ad olio extravergine di oliva, mandorle, succo di limone, capperi, sale e piante aromatiche a formare un pesto…un pestodi foglie di vite! Si, avete letto bene, foglie di vite, quelle della potatura verde o estiva dei vigneti che da onere per le aziende (generalmente si interrano nella vigna stessa) diventano un prodotto della green economy. L’idea dell’utilizzo alimentare delle foglie di vite è venuta nella provincia di Taranto alla GREEN Road Puglia, un gruppo di lavoro composto da partners scientifici, coordinato dal GAL Colline Joniche S.c.a r.l., che ha abbracciato la filosofia di valorizzare ciò che nella viticoltura è considerato uno scarto, cercando di sviluppare un progetto in grado di determinare una rimodulazione delle produzioni agricole aziendali attraverso diversificazione e innovazione, secondo sani principi produttivi che garantissero la qualità e la sicurezza alimentare. Il risultato è l’utilizzo innovativo di due prodotti tipici che caratterizzano il mondo rurale pugliese, le foglie di vite (biologiche e adeguatamente omogeneizzate) e l’olio extra vergine d’oliva che,uniti con gli altri ingredienti, creano il pesto di foglie di vite “La Dolce Vite”. Un prodotto unico con ingredienti di prima qualità, con pregiate caratteristiche nutrizionali e nutraceutiche, dal gusto delicato ed allo stesso tempo intenso, con profumo speziato armonioso e persistente, caratteristiche che ne permettono l’utilizzo per aperitivi, primi piatti e secondi piatti a base di pesce.
In questo pesto le sostanze contenute nella foglia di vite si sommano a quelle contenute nei capperi (la pianta che contiene in assoluto più quercetina, potente antiossidante, in rapporto al peso), nelle erbe aromatiche, nelle mandorle (ricchissime di fenoli e di acidi grassi polinsaturi), nel succo di limone (ricchissimo di vitamina C), e nell’olio di oliva (acido oleico, alfa linolenico, linoleico, idrossitirosolo, anch’esso potente antiossidante).
Se si dà un’occhiata all’elenco delle sostanze contenute nelle foglie di vite si scopre che comprende quasi una farmacopea : solo 90 calorie per 100 grammi, solo 6 grammi di zuccheri e 2 grammi di grassi, per il 50% polinsaturi (con il linolenico in rapporto 4:1 con il linoleico ed i saturi, addirittura), 11 grammi di fibre, in più calcio, magnesio, potassio (272mg rispetto a solo 9mg di sodio) , vitamina C, vitamine del gruppo B, vitamina A, carotenoidi, luteina, vitamina K (altra vitamina anticancro), e piccole quantità di fitosteroli. (Attualmente il pesto di foglie di vite è sottoposto ad analisi e valutazioni nutrizionali e nutraceutiche presso il Campus Bio-Medico di Roma partner del Gal Colline Joniche e della Crismont Srl).
La foglia di vite contiene inoltre moltissimi nutrienti e sostanze di tipo fitochimico, di cui solo attualmente, molto gradualmente, si riesce a capirne l’importanza. Tra queste spiccano i cosiddetti nitrilosidi, aventi proprietà anticancro, di cui alcune foglie sono molto ricche, ed in particolare quelle di vite, e fenoli come gli stilbeni cui appartiene il resveratrolo, potente antiossidante, contenuto in maggior quantità però nella buccia dell’uva nera della stessa pianta.
Forse è anche per questo che le foglie di vite sono utilizzate da lungo tempo nella cucina del Medio Oriente, dove rappresentano uno degli cibi chiave dell’alimentazione quotidiana, o come anche in Grecia, Turchia, Bulgaria, Moldavia, Romania, Albania, per la preparazione di diversi piatti tipici dalle denominazioni più varie:Tokat, Dolmades, Sarmì, Vietnamite loup, Sarmi.
“La Dolce Vite” è un prodotto giovanissimo: presentato al pubblico lo scorso 24 agosto, durante la manifestazione pugliese “Mareviglioso”, ha suscitato sorpresa, interesse ed apprezzamento per l’idea e per il gusto che riesce a coniugare la novità di un alimento insolito e desueto per la gastronomia italiana ma che si presenta rispettando la tradizione dei condimenti da unire con i piatti tipici della dieta mediterranea locale.
Alle spalle ha una storia seria, fatta di società serie e di sperimentazione: nell’azienda agricola “Nigro Maria Fontana” di Grottaglie (eccellente esempio di azienda multifunzionale specializzata nella produzione uva biologica) si è avviata la sperimentazione in campo da parte della Nepri Srl Crismont Srl (TIPICI DI MASSERIA) interessata dal GAL COLLINE JONICHE allo sviluppo industriale del nuovo prodotto, mentre la trasformazione è stata affidata all’azienda agricola “Tocchi di puglia” specializzata nella produzione di conserve e preparati artigianali.
Insomma, La Dolce Vite è un prodotto “innovativo” in ottica di “green economy”,un prodotto che esalta la multifunzionalità delle aziende viticole consentendo nei fatti due raccolti, le foglie e l’uva…non male per questi tempi!