I Cento di Roma 2015, dalle trattorie più veraci ai ristoranti dove la cucina è un’arte

Cinque penne felici per una guida leggera leggera…solo 170 gr da portare sempre in borsa (o in tasca) per navigare sicuri nel mare magnum dei ristoranti romani e dintorni. Dal centro città all’estrema periferia (ed oltre), cento recensioni ironiche, ma non troppo, su locali della capitale divisi per Top, “i migliori”, Pop, quelli che non superano i 35/40 euro a testa (le veraci trattorie…ma ce ne sono ancora?), e gli Etnici, recensiti perché in una capitale come questa ci sono 1000 facce e 1000 cucine pronte per essere scoperte e assaggiate.

I Cento 2015 casa editrice EDT Una mappa del gusto per tutte le tasche, curata da Cavallito&Lamacchia e Iaccarino, redatta per la casa editrice EDT da Federico De Cesare Viola, Claudio Persichella, Nico Pisanelli, Luciana Squadrilli e Maria Luisa Basile, (le cinque penne felici di cui sopra che hanno curato l’edizione romana). Sfogliando le sue 124 pagine si scopre che è una guida semplice da consultare, corredata di cartine, chiara e descrittiva, talmente descrittiva che ti incuriosisce e ti fa venire l’acquolina sia che tu stia leggendo di una trattoria verace che di un ristorate dove la cucina è un’arte.

Con una classifica che va dal primo al quarantacinquesimo posto per la categoria Top, l’affamata squadra di autori, che si è sacrificata per darci una veritiera panoramica (e che ha sempre saldato il conto per darsi assoluta libertà di giudizio), ha decretato per il secondo anno consecutivo che il campione de I Cento per la categoria Top, è La Pergola del Rome Cavalieri dove il tedesco Heinz Beck ci offre lusso, piacere e benessere in questo ristorante in cima a Monte Mario, unico tre stelle Michelin a Roma. Il viaggio è caro (una media di 200 euro), ma sorprendente : 26 acque da tutto il mondo in carta, uno scrigno in argento per la piccola pasticceria, la carta dei caffè e degli infusi con le erbe tagliate al tavolo, una cantina che è il paradiso per gli appassionati, dei piatti che fanno coincidere arte pittorica e cucina partendo dal food comfort, come i fagottelli alla carbonara, per arrivare alla visionaria essenza di ossobuco.

I TOP five secondo I Cento:

1° La Pergola del Rome Cavalieri

2° Il Pagliaccio

3° Colline Ciociare

4° Metamorfosi

5° La Trota

Se al primo posto troviamo La Pergola , al 45esimo dei Top troviamo una new entry tra I Cento, il The Corner ovvero “ ci vediamo all’angolo tra Brooklyn e l’Aventino”, l’ennesima conferma romana che la parola d’ordine del 2014 è stata contaminazione. In un villino liberty trovano spazio un boutique hotel con 11 stanze e una cucina con due anime ma un unico chef. Qui Fabio Baldassarre cura il “Bistreet”, locale in puro stile newyorchese con affaccio su strada, con apertura non stop dalla prima mattina a tarda sera, e dove i piatti vanno dai pici cacio e pepe all’hamburger passando per le polpette di baccalà. Salendo solo di un piano la musica cambia: con il suo braccio destro Daniele Maragnani, propone una cucina più complessa ravvivata da qualche tocco esotico, su una terrazza di design con giardino verticale, poltrone in pelle, e maioliche d’epoca, chiusa in inverno con una grande struttura in vetro. Qui si va dal riso al salto con burrata, pomodorini e polvere di capperi, al pollo alla cacciatore con peperoni arrostiti, dal carpaccio di ricciola con lampone al pepe con maionese di bottarga fino alla catalana di astice con verdure croccanti e mango…come detto …contaminazione.

I Cento 2015 casa editrice EDT

Quarantacinque anche i locali visitati e recensiti (questa volta riportati in ordine alfabetico) per la sezione Pop, quella dedicata all’infinita schiera di trattorie, pizzerie e street food che si trovano a Roma e che oggi è difficile da individuare se non per un alto livello qualitativo ed una soglia di prezzo che non supera i 35/40 euro (lo so, a Roma siamo cari). Anche qui però un vincitore c’è, e lo scettro va, malgrado il grande amore dei cinque censori per Cesare al Casaletto che ha vinto nella scorsa edizione, al Ristorante Sora Maria e Arcangelo in quel di Olevano Romano, dove i cannelloni ripieni di pasticcio di vitellone o l’amatriciana con le code de soreca tirate a mano con sugo con cipolla maggiorana della sora Maria sono entrati nella storia. In questo antico granaio nel centro storico di Olevano, Giovanni Milana porta un tocco di creatività accanto ai piatti della famiglia: in carta accanto ad un sautè di animelle d’agnello alla romana con fondente di patate al limone si può trovare del baccalà islandese grigliato con cipolla e pomodoro alla brace in salsa pil pil, o un cheeseburger di manzo stile Kobe con pane ai tre cereali, cicoria saltata, steccato di Morolo con maionese alla paprika dolce…tre piatti che rimangono ben impressi nella memoria per la loro bontà.

Infine gli Etnici, una parte della guida che personalmente trovo utile e interessante per non perdersi tra le 1000 offerte farlocche di Roma. Sfogliandola si possono trovare 10 locali seri in cui, anche se i gusti sono addomesticati per il nostro palato occidentale, la qualità è garantita.

Quello che c’è in mezzo lo dovete scoprire voi leggendo. Intanto io ho scoperto che uno dei miei posti preferiti, Il Tino di Ostia, è al ventesimo posto tra i Top e che forse io lo avrei messo in una posizione più alta in graduatoria, e che tra gli Etnici manca il Dao, un locale moderno e di qualità che stupisce nella periferia romana…ma si sa, le guide si leggono e con piacere si scoprono nuovi locali, ma le preferenze rimangono personali.

Dimenticavo: I Cento 2015 ci raccontano anche di Bari e della Puglia, di Torino, di Milano, di Firenze e di Genova. Da comprare in caso di viaggio, tanto sono leggere anche nel prezzo, solo 9,90 euro.

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