The Key, la chiave del bere bene pret à porter. Chill, open, enjoy!

Nasce tutto nel 2016 dall’incontro di Valeria Sebastiani e Giada Panella, due giovani trentenni (o giù di li) con la grande passione per i cocktail che hanno trovato la “chiave” per il buon bere pret à porter. Si sono conosciute sul lavoro, so sono capite al primo sguardo e hanno formato una squadra fortissima con cui rendere reale il loro primo sogno chiamato Keynco, una società di organizzazione eventi con l’obiettivo di proporre materie prime di altissimo livello, biodinamiche ed eticamente sostenibili.

Ma le due vulcaniche ragazze (con la passione per il buon bere) nel 2018 hanno dato vita ad un’altra creatura dedicata ai prodotti di qualità. Nasce così The Key, in cui Valeria crea in “laboratorio”, mentre Giada cura la parte commerciale della loro linea di drink artigianali  in bottiglia equilibrati ed eleganti, pronti così come sono per essere gustati, senza nessuna diluizione o aggiunta di ghiaccio.  

Sette cocktail, sette equilibri per sette palati differenti, sette ricette nate dalla tradizione e twistate secondo il loro gusto, miscele che affinano in botte, tino o vetro e maturate fino a tre mesi, con la consapevolezza che ogni materia prima che usano necessita dei propri ritmi per arrivare a maturazione e per dare la qualità che loro ricercano. Proprio come i grandi vini da invecchiamento che man mano svelano la loro complessità.

Protagoniste anche le spezie, le erbe e gli oli essenziali che giocano un ruolo fondamentale dettando ognuna  le proprie regole nella realizzazione dei cocktail. Per trovare gli equilibri tra i vari elementi, Valeria ha studiato gli scritti di Ildegarda di Bingen (naturalista tedesca e curatrice, diventata santa e dottore della Chiesa), e delle Erbarie che con il loro sacrificio e il loro coraggio hanno tramandato tutto quello che sapevano in fatto di erbe.

Nel laboratorio di 180 metri quadri a Quarto Miglio, per ora Valeria e Giada producono il Gin Martini con oli essenziali di limone; l’Old Fashioned preparato con la genziana, un tocco abruzzese utile a equilibrare e dare spessore al cocktail; il Martinez preparato con gin, vermouth, liquore di marasche e china per un effetto al naso avvolgente e in bocca pungente e metallico. E ancora il Negroni con oli essenziali di bergamotto che regalano profondità; il Mi°To, uno scalpitante Milano Torino anche d’aperitivo, con bitter, vermouth blended, pepe di Sichuan, tè in foglie e albicocche. Infine il Manhattan, accogliente e meditativo, ed il Velvet con tequila, vermouth blended, bitter, tè in foglie, spezie e caramello, che al naso e in bocca risulta dolce, per poi terminare amaro senza stancare. Già si guarda al futuro con le Special Key ed è per questo che si stanno organizzando nella produzione di un loro gin con bacche selvatiche e di un loro vermouth con vini naturali.

La scelta delle bottiglie in vetro è ricaduta su quelle di un’azienda spagnola, che richiamano un po’ quelle dei profumi, chiuse con tappo di sughero sardo, per un corretto mantenimento e invecchiamento, e con un tocco distintivo realizzato con il sigillo fatto a mano in ceralacca che richiama il vecchio metodo di imbottigliamento.

Dove trovare questi piccoli capolavori da bere ovunque e con chiunque? Per ora a Roma all’Enoteca Trimani, al ristorante La Ciambella Bar a Vìn, nella Friggitoria Pastella, da Santo Palato, da Mostò, da Epiro. E ancora, a Torino all’Enoteca Botz e al Luogo Divino, e a Parigi da Vini Mariani (il costo è di 30€ per la bottiglia da mezzo litro e di 7,5€ per la monoporzione).

Da lungimiranti imprenditrici Valeria e Giada guardano avanti alla ricerca di mercato disposto a investire sulla qualità con l’obiettivo di arrivare in altri grandi ristoranti, enoteche o wine bar che vogliono offrire ai clienti drink ben fatti ma non sono disposti ad affrontare la spesa della bottiglieria e di un barman, e nei minibar degli alberghi di un certo livello.

In bocca al lupo ragazze, bel progetto The Key e… sempre viva il lupo!

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