Sant’Alberto al Pigneto, pizze con quattro tipi di impasti e una liquoreria che già fa parlare di se

Una pizzeria/liquoreria  legata alla tradizione ma che strizza l’occhio ai nuovi sapori e alle tecniche più contemporanee di cottura. Una pizzeria schietta, che ha come unico fronzolo quello di recuperare, con la liquoreria, una tradizione italiana poco valorizzata.

Nasce con quest’ottica Sant’Alberto, una perla rara al Pigneto che porta il nome del Santo patrono dei pizzaioli. Offre al cliente la possibilità di scegliere tra quattro tipi di impasti, dalla classica napoletana, alla napoletana integrale, dalla romana alla pizza pane, oltre ad una serie di interessanti liquori da vivere non soltanto alla fine del pasto.

 

I giovani proprietari, Dany Di Giuseppe e Gino Cuminale (La Pariolina, Porto Fluviale, Ciclostazione Frattini, i due Ercoli e Rosti), forti dell’esperienza acquisita in questi anni sul fronte pizza, mettono ancora una volta in prima linea l’italico impasto ma lo accompagnano da ciò che esce dal bancone della Liquoreria che ci accoglie all’ingresso: da qui, oltre ai classici della miscelazione, un’importante selezione di liquori proposta anche nella versione pre-batched, twist on classic e da asporto, (mentre tra le birre spicca una Birra Sant’Alberto, prodotta in esclusiva per loro da Birra del Borgo).

 

 

Aperto tutti i giorni dall’aperitivo (dalle 18.30), con circa 90 coperti distribuiti nelle tre sale, oltre ai 40 nella grande veranda esterna riscaldata, Sant’Alberto, con una location ereditata da “Primo al Pigneto”, propone pizze realizzate con una serie di impasti ad alta digeribilità, di qualità e con lievito madre. Lunghi i tempi di maturazione (che tengono in considerazione anche le condizioni climatiche), farciture con prodotti d’eccellenza e piccole accortezze, come gli ingredienti di alcune pizze, serviti a parte per regalare al cliente la possibilità di godere appieno del sapore.

 

Si può scegliere tutte le pizze tradizionali del menu, le rosse e le bianche, ordinandole nella versione romana classica cioè bassa e croccante, napoletana con il cornicione alto e morbido, o napoletana integrale, omaggio alla ricerca dei sapori antichi. E poi c’è la sorprendente pizza pane dal del gusto semplice e confortevole, sofficissima, alta, avvolgente e golosa, particolarmente idratata, perfetta da accompagnare agli ingredienti scelti per esaltare le sue peculiarità. Pastrami, stracciatella di burrata, lingua di bovino, hummus, formaggi, roast-beef per  un vero peccato di gola da condividere con gli amici, anche grazie al formato sociale con cui viene proposta (questa non ve la dovete far sfuggire!).

 

 

La lista delle circa 30 pizze che si dividono tra bianche, rosse, focacce e pizza pane, spazia dalle classiche, come funghi, napoletana, capricciosa e margherita, o con le verdure di stagione, fino a quelle che si arricchiscono con prodotti d’eccellenza.

Dal forno, non mancano gli omaggi alla cucina tradizionale come la pizza Gricia e la pizza Parmigiana, e poi, naturalmente, ad accompagnare, i classici fritti romani come l’Arancino di scarola o quello broccoli, provola e alici, i Supplì alla romana e all’amatriciana, i Fiori di zucca, il Timballo di bucatini cacio e pepe, la Crocchetta patate e cacio e le Patate fritte, una lista a cui si aggiungono le bruschette.

 

Nella Liquoreria di Sant’Alberto, progetto del bar manager del gruppo, Federico Tomasselli, supportato dal beverage manager Jovica Todorovic, la storia della distillazione è stata ripresa e utilizzata come base per un bere moderno, con la volontà di trovare nuove occasioni per consumare i liquori, anche grazie ai drink pre-batched, ovvero cocktail pre miscelati con aggiunta di liquore, e i twist on classic, ovvero i drink classici modificati dall’estro del bartender.

 

Grande protagonista in questo caso L’Amaro Sant’Alberto, un liquore a base di infuso di erbe aromatiche e scorze di arancia e mandarino, ottimo digestivo dal gusto morbido con aromi e profumi unici, da gustare liscio oppure con ghiaccio e una fetta di arancia. Ma la lista dei liquori di questa pizzeria sui generis del Pigneto è ben più lunga di quanto la si possa immaginare. Oltre 70 aziende con proposte che hanno una lunga e saggia storia. Come l’Alpestre (riserva 4 anni) creato nel 1857 dal padre marista Frate Emanuele per curare i confratelli malati, ancora oggi realizzato secondo una ricetta segreta, con 34 erbe, senza aggiunta di zuccheri o altri additivi. Il famoso Bénédictine, nato dagli esperimenti per la produzione di elisir dei monaci del XVI secolo, che ci hanno regalato alcuni dei migliori liquori. E poi il Rabarbaro Zucca, considerato un grande classico tra gli aperitivi ma anche tra i dopo pasto, e il  Drambuie che in gaelico significa “La Bevanda che soddisfa”, uno squisito distillato a base di Whisky, frutto di un blend di raffinati whiskies scozzesi invecchiati, caldo miele e ingredienti segreti, in proporzioni date dalla formula originale risalente al 1746. Infine il Chartreuse verde, sicuramente frutto del più antico liquorificio certificato, in attività da più di 400 anni, realizzato con una preparazione piuttosto complicata con l’infusione separata delle 130 erbe che lo compongono.

E se fino ad oggi la pizza per voi era un piatto irrinunciabile, oggi diventa anche la perfetta compagna del vostro bere moderno.

Qualche info:

Sant’Alberto

Pizzeria – Liquoreria

Via del Pigneto 46 – Roma

Tel. 06. 7013827

Aperto tutti i giorni

18.30 – 01

www.santalbertopizzeria.com

 

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