Gusto e semplicità le carte vincenti del nuovo locale Banco 39 di via Antonelli a Roma, dove lo street food ritrova i sapori di una volta. Abbandonata la moderna e raffinata icona gourmet di un cibo da strada forse ormai “snaturato”, Banco 39 ci fa intraprendere con il suo menu un viaggio culinario tra le piazze e i borghi del Bel Paese riproponendo i piatti tipici di ogni luogo legati allo street food che interpreta in tre modi, “il classico” da portare via e mangiare per strada, “il veloce” da consumare in piedi al banco, e “il confortevole” da gustare, seduti comodamente al banco…di fronte ad un food truck vintage!
Ebbene si, un lungo e colorato truck parcheggiato nel locale con tanto di tendone parasole a righe verdi e bianche, e cabina di guida rosso fuoco trasformato in “prosciutteria” (con una selezione di salumi, formaggi e mozzarelle per creare i taglieri o i panini al momento con il pane e la pizza di Gabriele Bonci, il famoso panificio romano, che usa le farine di Mulino Marino e punta sulla lievitazione naturale). Al suo interno una cucina dove a dirigere è il giovane chef Antonio Carlone e da dove escono i piatti caldi del giorno, i tipici fritti regionali e i panini cucinati, serviti su un lungo bancone con tanto di ruote, con le birre alla spina, le bevande e i cocktail (prosecco, vermouth e rhum è a cura di Martini & Rossi).
L’idea, molto carina, ben realizzata e fuori dai soliti schemi , è di un architetto romano, Tatà Gallo, che ha voluto tutte le grafiche fatte a mano, così come i disegni sui muri che riempiono il locale di camion e bottiglie di birra, realizzati da una giovane artista polacca.
Una quarantina di posti tra il déhors da godere durante la bella stagione, il lungo bancone con comodi sgabelli di fronte al truck e, al piano superiore, una serie di tavoli con sedie e angoli relax con divanetti stilizzati che ricordano i sedili di un camion. Il tutto per una colazione tradizionale, un pranzo stile “comfort food” o uno sfizioso aperitivo dalle 7.00 alle 24.00 tutti i giorni domenica esclusa.
Dando una veloce sbirciatina al menu durante l’inaugurazione, ho trovato gli immancabili cartocci di fritti; i panini dalla cucina con un interessante “5terre” con gamberoni, robiola, rucola, limone e pepe nero, e uno sfizioso “Pontina” con polpo, rucola, pomodori secchi, misticanza, fonduta di pecorino e pepe; le pagnottelle (come si chiamavano una volta a Roma i panini) con polpette al sugo, stracotto di manzo o trippa alla romana. Il cibo da strada regionale abruzzese (gli arrosticini), emiliano (erbazzone, bieda e ricotta), piemontese (polenta fritta) campano (millefoglie di bufala e melanzane), laziale ( polpo, rucola e fonduta di pecorino, abbacchio scottadito e spiedino di carne e verdura), pugliese (panzerotto pomodoro e mozzarella), friulano ( frittelle di noci, lardo e prosciutto crudo), ed infine toscano (ciaccia fritta, rucola, pomodoro e grana). E poi i panini imbottiti con ogni ben di dio di terra e di mare, e i dolci, solo tre ma significativi , ovvero frittelle Savelli, sformatino di cioccolato al peperoncino e quelli del giorno.
Ultima, ma importante, informazione per chi ama il buon cibo: da Banco 39 trovate anche le salse a base di Trombolotto, prodotte da Fabio Stivali, un imprenditore di Sermoneta (Lt), già fornitore di alcuni noti ristoranti capitolini. Strano nome il Trombolotto? Non direi …è un limone autoctono del sermonetano che viene spremuto con la molitura delle olive in frantoio. Una volta unito ad un mix di erbe e spezie usate fin dal medioevo, dà un caratteristico prodotto che Fabio ha reinterpretato secondo il suo personale gusto, e piacere della terra che rappresenta, realizzando una serie di prodotti legati a questo profumato ed insolito agrume da usare a freddo come condimenti.
Dimenticavo….tenete sott’occhio Banco 39, nei prossimi mesi sono previste svariate attività ed incontri, in particolare una serie di serate-eventi con i produttori, con gli chef ospiti, per interpretare a quattro o più mani i prodotti del territorio laziale in chiave “cibo di strada“.