Fmenù: la salute delle donne passa anche per la mensa

Fmenù: F come femminile- F come forma fisica – F come futuro- F come fertilità.

Sono quattro gli F-menù, uno per ogni stagione, proposti per la salute della donna che mangia giornalmente in mensa sul luogo di lavoro. A realizzarli la chef Cristina Bowerman (del ristorante stellato Glass Hostaria e di Romeo Chef&Baker), sulla base delle indicazioni nutrizionali fornite dal gruppo di lavoro del progetto OKkio alla Ristorazione, con gli imput nutrizionali da Stefania Ruggeri (ricercatrice-nutrizionista CRA- NUTRIZIONE). I menù tengono in considerazione la stagionalità e salubrità degli ingredienti, il giusto equilibrio nutrizionale, la presenza di nutrienti specifici, le esigenze della ristorazione collettiva e la routine quotidiana delle donne lavoratrici.
Sono così uno strumento immediato e agevole per prendersi cura di se stesse e della propria salute, per la prevenzione di malattie cardiovascolari o dei tumori, e soprattutto per garantire all’organismo le migliori condizioni nel caso di un’eventuale gravidanza. Insomma, una “coccola” che non prevede sacrifici e rinunce, ma che abbina i piaceri della tavola ai benefici per la salute.

Fmenu_Cristina Bowerman e cuochi mensa

Pensato, se preparato con le dovute accortezze e modifiche, anche per le donne celiache, il menu si basa soprattutto sull’uso di verdure di stagione ricche di vitamina B9 (i folati) come ad esempio le cime di rapa, scelte da Cristina Bowerman in omaggio alla sua terra di origine, la Puglia. Poi cereali integrali, frutta, legumi, pesce e frutta secca, per garantire l’apporto di nutrienti fondamentali per la salute femminile in generale. Infine: pochi grassi con la preferenza per l’olio extravergine di oliva, poco sale (iodato) come si conviene a ogni regime alimentare controllato, tecniche di cottura che possano mantenere o potenziare alcune caratteristiche nutrizionali degli alimenti per piatti bilanciati e mediterranei.

Per ora, nella sede della Regione Lazio, è stato presentato un primo menù, un “esempio-modello” per gli chef della ristorazione collettiva: rispettando i dosaggi e i gruppi degli alimenti chiave utilizzati, gli chef delle regioni che hanno aderito al progetto declineranno i menu con le varietà locali, dando vita a nuove F-ricette.

Fmenu_Cristina BowermanFmenu_Cristina Bowerman

Ma cosa è il progetto Okkio alla Ristorazione? E’ un progetto interregionale approvato dal Ministero della Salute nell’ambito del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) per la sorveglianza, il monitoraggio e la formazione dei servizi di ristorazione collettiva in Italia. Il progetto coinvolge 5 regioni italiane (Sicilia capofila, Campania, Lazio, Emilia Romagna, Marche, Veneto) e coinvolge a livello nazionale 56 unità dei Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN). In questa prima fase del progetto, hanno aderito 240 mense di aziende di ristorazione collettiva per un totale di circa 115.000 pasti giornalieri serviti.

L’F- Menù è stato studiato da Stefania Ruggeri ricercatrice-nutrizionista CRA- NUTRIZIONE
con contributi di Elena Alonzo (coordinatrice del Progetto OKkio alla Ristorazione (Sicilia), Antonella Olivieri (responsabile OSNAMI, ISS) e i referenti regionali del progetto: Giulia Cairella (Lazio), Emilia Guberti (Emilia Romagna, Saverio Chilese (Veneto), Giordano Giostra (Marche) Vincenzo Pontieri (Campania),Giuseppe Ugolini (Promotore del Progetto, Lazio).

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