Prima di tutto vi dico che li ho assaggiati e sono buoni, molto buoni …pane compreso. Leggete, assaggiate e poi giudicate…lasciando da parte i preconcetti.
McItaly rilancia la sfida! Ormai lo fa da ben cinque anni ma bisogna dire che questa volta lo fa con un prodotto d’eccezione, con uno dei fiori all’occhiello della produzione alimentare italiana, ovvero la carne Chianina e Marchigiana da Vitellone Bianco dell’Appennino centrale IGP, due eccellenze che dal 27 novembre prossimo entreranno per sei settimane nei menu dei quasi 500 ristoranti McDonald’s di tutta Italia ad un costo più che accessibile, uno sorta di sdoganamento per queste due carni pregiate generalmente acquistate solo da una certa fascia di consumatori.
Come vi ho anticipato, seguendo gli antichi insegnamenti di San Tommaso, i due panini li ho provati durante la quinta edizione di McItaly e devo ammettere che non deludono: McItaly Chianina e McItaly Marchigiana sono 120 grammi di hamburger di carne 100% Chianina e Marchigiana, il primo farcito con salsa di peperoni, scamorza affumicata, rucola e cipolla fresca (quello che ho preferito), il secondo, con la stessa grammatura di carne, ma questa volta Marchigiana, farcito con salsa al pomodoro e basilico, mozzarella e songino, entrambi con pane tipo tartaruga (mi ha stupito questo pane… per nulla gommoso). Con 6 euro si può avere il panino, con 8,50 il menu classico con patatine e bibita e con 9,10 quello grande.
Tanto per ricordarvelo, la Chianina sarebbe il taglio “fiorentina”, una carne succulenta e ricca di ferro, la Marchigiana una carne magra e ad alto contenuto proteico. A me lo ricordato un esperto del settore, Enrico Ricci, macellaio della Macelleria Ricci di Trequanda (SI), che ha tenuto una e vera e propria “lezione di anatomia sulla Chianina e Marchigiana” durante la presentazione di questa nuova iniziativa di McItaly, affiancato da un altro esperto, ma questa volta di polpette, Diego Abatantuono (suo è The Meatbal Family a Milano e dal nome potete già capire quale è la specialità della casa).
A questo punto sono sicura che qualcuno penserà “Si vabbè, ma sempre di McDonald’s si tratta! Immaginati cosa ci metteranno nei panini e nei menù oltre la Chianina e la Marchigiana…chissa’ da dove verrà tutto il resto…”. Mi dispiace deludervi, ma qui il made in Italy spopola. Il resto delle carni sono al 100% bovino italiano (quelle del gruppo Cremonini), il pollo è romagnolo e cresce in casa Amadori, il pane si fa in uno stabilimento vicino Modena con farine italiane. E poi, gli altri ingredienti come l’Asiago, la bresaola e le mele della Valtellina, il Parmigiano Reggiano,il provolone Valpadana, lo speck dell’Alto Adige, il salame di Calabria, la focaccia ligure, la caciotta di Morolo, la pancetta della Val Venosta, e così per molti altri prodotti, il DOP e l’IGP sono d’obbligo. Insomma, quello che si mangia nel nostro paese da McDonald’s è Italiano…escluse le salse! (Perché? Come mi ha spiegato Roberto Masi, Amministratore Delegato McDonald’s Italia, non ci sono stabilimenti italiani per le grandi produzioni).
Il percorso di questa azienda per la valorizzazione dei prodotti tipici italiani DOP E IGP non nasce ora e non si ferma in Italia: iniziato nel 2008 ha portato alcuni delle nostre migliori produzioni agroalimentari in giro per l’Europa nei vari McDonald’s con quantità di prodotti non irrisorie, come le 161 tonnellate di Parmigiano Reggiano DOP della Parmareggio esportato in Portogallo, Francia e Germania, le 34 tonnellate di Pancetta della Val Venosta fornita da Recia in Germania o come l’olio extra vergine di oliva e l’aceto balsamico che da due anni vengono utilizzati dai McDonald’s svizzeri. Per dare maggiore trasparenza su questo percorso, nel marzo 2012 McDonald’s ha aderito allo Standard Qualivita che comporta l’impegno di sottoporsi a periodiche verifiche di qualità dei prodotti e dei servizi.
Bene ora pensatela come volete…io ogni tanto me li mangio, con tutti i controlli che hanno sono sicuramente più sicuri di tanti ristoranti.