Sono partita per Varsavia per una cinque giorni di “cultura e cucina” senza aspettarmi nulla. Avevo dubbi sul fatto che potesse avere fascino e gusto una città completamente ricostruita (anche se fedelmente all’originale) dopo la distruzione della seconda guerra mondiale. Bene,mi sono dovuta ricredere, lo stupore è stato totale: un centro storico in grado di trasmettere tutta la storia che ha “ricordato“, circondato da una città in continua espansione realizzata con architetture moderne che con i suoi grattacieli sembra proteggere quello che l’uomo non è riuscito a preservare dalla follia. Ma la cosa su cui maggiormente mi sono dovuta ricredere è stata l’offerta gastronomica di questa città…ovunque si mangia bene, molto bene! I casi sono tre: o sono stata molto fortunata, pur non avendo seguito quello che la mia guida consigliava, o il mio palato (notoriamente sensibile e “acuto”) si è andato a far benedire, o effettivamente quello che si cucina in Polonia è buono! Ho qualche posticino da consigliarvi dove con pochi zloti si mangia a qualunque ora (altro lato positivo di questo posto). Premesso che sicuramente esistono posti più economici ( io al massimo ho speso trenta euro nel ristorante più famoso di Varsavia in pieno centro ma… ogni tasca ha il suo padrone), devo assolutamente raccontarvi di “Kluska Polska” praticamente alla fine della stradina che dalla piazza Rynek Starego ( dove cè la statua della sirenetta per intenderci) arriva al Barbacane delle mura ( Nowomiejska) e di “Ale Gloria”, praticamente dall’altra parta della via Reale in piazza Trzech Krzyzy al 3, due posti diametralmente opposti ma legati da un indiscusso e personalissimo fascino onirico.
Dal portoncino in legno di “Kluska Polska” si entra in un mondo surreale e fantastico, un incrocio tra le casette delle favole ed un fumetto, una piccola saletta completamente dipinta come un disegno a matita fatto dalla mano di uno gnomo, mobili e bagno compresi. Anche qui i pierogi (il piatto forte polacco) imperano come in tutta Varsavia, con tutti i loro ripieni cotti sia bolliti che fritti (ravioli di acqua e farina pieni zeppi di carne o cacciagione, verdura o formaggio, cioccolata o marmellata, questi ultimi sono un po’ stucchevoli), e gli gnocchi con goulash e le zuppe come al solito sono ottimi. Qui ho mangiato anche una specie di fagottini fritti (un incrocio tra pasta sfoglia e pasta di pizza) con carne di maiale o funghi ricoperti di semi di papavero che meritano di essere assaggiati. L’atmosfera è simpatica e festosa, il servizio veloce e cordiale….buona anche la birra Tyskie pilsener che si finisce a bere a litri. I dolci come al solito, come il resto dei piatti, sono serviti in porzioni sovradimensionate. Il menu è realizzato con foto e tradotto in inglese il che si traduce presto in un valido aiuto. Bisogna prenotare durante il fine settimana, io ho provato ben tre volte prima di riuscire a sedermi ad uno dei loro tavoli bianchi disegnati come se fossero apparecchiati. ( abbiamo speso 12 euro a testa).
Altro discorso è il mondo di “Ale Gloria” dove gli angeli sono di casa, tanto da appendere le loro ali alle pareti per farsi un giretto sulla terra in un bosco di alberi di fragole. Completamente diversa l’atmosfera, forse ancor più magica, e la cucina, ricercata ed elegante come l’ambiente che effettivamente è originale.
La prorpietaria, la bionda Magda Gessler ristoratore polacco, proprietaria e co-proprietaria di diversi ristoranti ( tra cui il Fukiera, sulla piazza Rynek Starego, realizzato in una casa al piano terra scampata ai bombardamenti e segnalato come il miglior ristorante di Varsavia) ,giurato dell’edizione polacca di MasterChef , e a sua volta chef, ha realizzato qualche cosa di unico capace di sorprendere l’ospite sia per la location che per la cucina. Cucina internazionale di alto livello, dove ogni piatto è ottimo (impeccabile il servizio) è un’esperienza da fare per una spesa di ben 20 euro a testa per un antipasto, un secondo e un dolce trionfale ,come solo quelli polacchi sanno essere, con birra e acqua….si può fare che ne dite?
Dimenticavo…ho mangiaro anche al Fukiera a colazione. Atmosfera di un’elegante casa un pò buia, come tutti i ristoranti in cui sono stata, arredata con l’inconfondibile gusto della Gessler, ovviamente servizio di livello e cucina all’altezza della situazione, giardino nel cortile da sfruttare nella bella stagione….il conto ovviamente il più caro: 35 euro a testa ma… ne valeva la pena!!
(le foto, questa volta realizzate anche con la collaborazione della mia amica Stefania Cianfrocca, parlano da sole).